Ancona-Osimo

«Lascia stare nostra figlia», minacce e persecuzioni al fidanzato 20enne

Alla base del comportamento della coppia, residente al centro di Ancona, la storia d'amore nata con la figlia 18enne. Nei confronti dei due genitori il Tribunale ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento e di qualsiasi forma di comunicazione con il giovane

ANCONA – Minacce, insulti, intimidazioni, pedinamenti, calci e graffi. È finalmente finito l’incubo per un ragazzo 20enne anconetano, “colpevole” di essere il fidanzato della figlia di una coppia di coniugi dell’Ancona “bene”.

A scrivere la parola fine in questa brutta vicenda, gli agenti della Squadra Mobile di Ancona, guidati da Carlo Pinto e coordinati dal Pm Rosario Lionello della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona. La Squadra Mobile di Ancona, Sezione Reati contro la persona, ha applicato l’ordinanza cautelare del Divieto di avvicinamento con divieto di qualsiasi forma di comunicazione, emessa per gli atti persecutori e le lesioni aggravate commessi in concorso dalla coppia di coniugi ai danno del ragazzo.

«Lascia stare nostra figlia» aveva già intimato la coppia al fidanzatino della figlia, da quando (da gennaio) i due ragazzi, 20enne lui e appena 18enne lei, avevano iniziato la loro storia d’amore. Una relazione che sin da subito non era vista di buon occhio dalla famiglia della ragazza che probabilmente giudicava il 20enne, in cerca di occupazione, non adeguato al rango della loro figlia. Inoltre la coppia temeva che il 20enne potesse indurre la ragazza in rapporti sessuali.

Alle minacce però, la coppia di genitori, aveva fatto seguire pedinamenti, insulti fino ad arrivare alle maniere forti: a inizio maggio il padre della ragazza gli sferra un calcio che gli rompe la mano facendolo finire in ospedale con 30 giorni di prognosi, mentre a fine maggio la madre della fidanzatina, spalleggiata dal marito, graffia il povero ragazzo al volto mentre era ancora ingessato per le lesioni riportate nel precedente “faccia a faccia” con il padre. Tutto questo aveva provocato nel ragazzo un forte stato di ansia e di paura che lo avevano costretto a modificare le sue abitudini evitando i luoghi comunemente frequentati per il timore di incontrarvi i genitori della fidanzatina e di subirne le aggressioni e persecuzioni.

La Misura cautelare del divieto di avvicinamento e di ogni forma di comunicazione è stata disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ancona, Sonia Piermartini in seguito alle tre le denunce sporte dal 20enne, da gennaio a maggio, nei confronti della coppia di coniugi che vive al centro di Ancona, alle quali sono seguite le indagini della Squadra Mobile.

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