Ancona-Osimo

Ancona, il Mercato delle Erbe perde i pezzi. In cinque abbassano la serranda

Parola ad esercenti e confederazioni artigiane, che descrivono una situazione pericolosa per l'economia cittadina e per quella di piccoli imprenditori

Il Mercato delle Erbe di Ancona
Il Mercato delle Erbe di Ancona

ANCONA – Tra crisi e degrado, il Mercato delle Erbe alza bandiera bianca. Sono cinque le attività che negli ultimi anni hanno deciso di mollare. L’ultima, cronologicamente parlando, è la macelleria di Massimo Mosconi. Prima lo storico Crai del Mercato, aperto da oltre 30 anni.

La riqualificazione dello stabile stenta a partire: il Comune ha vinto un bando per la rigenerazione urbana per l’ammontare di 20 milioni di euro, di cui 5,3 milioni sarebbero destinati al Mercato delle Erbe, ma si parla di progetti in fase di avvio. E nel frattempo le attività all’interno chiudono i battenti. Man mano che, infatti, i gestori degli esercizi vanno in pensione non c’è nessuno disposto a rilevare l’attività. «Questo perchè il Mercato ha perso appeal – afferma Massimo Mosconi, titolare del banco macelleria in pensione da qualche mese –  la struttura è degradata. E poi c’è la crisi». 

Le difficoltà

Mai nessun altro periodo ha avuto peggiori congiunture di quelle in atto attualmente. Inflazione, caro bollette, costo della vita e degrado urbano: una tempesta perfetta che sta facendo inabissare uno dei luoghi più storici e rappresentativi di Ancona. «Ho anche provato a vendere la licenza – continua Mosconi – ma non l’ha voluta nessuno». Purtroppo basta entrare la mattina al Mercato delle Erbe per vedere quanto poco frequentato sia. «La gente ha perso l’abitudine a fare la spesa al mercato centrale – spiega l’ex esercente – vanno tutti nei grandi centri commerciali, dove possono trovare una varietà maggiore di prodotti». Ma andando avanti di questo passo il centro città si spegne. 

Il rilancio

Posto che il momento storico-economico non è sicuramente dei migliori, «bisogna fare presto con la ristrutturazione – auspica Massimiliano Polacco, direttore generale di Confcommercio Marche – perchè i mercati stanno riscoprendo in tutta Italia una nuova vitalità e ci auguriamo che anche quello di Ancona possa avere una ripartenza».

L’interrogativo principale, però, riguarda le tempistiche «che spesso non combaciano quelle delle imprese con quelle delle progettualità – sottolinea Marco Pierpaoli, segretario generale Confartigianato Ancona, Pesaro e Urbino -. Ancona ha contenitori che si sta cercando di riqualificare, ma intanto il tempo passa e l’economia è diventata molto più complessa. Tanto che gli imprenditori sono costretti a fare valutazioni non facili». Tra cui chiudere le attività. A ciò si aggiunge anche una trasformazione del tessuto imprenditoriale: «Le nuove generazioni di imprenditori si spingono maggiormente verso settori innovativi a discapito delle attività tradizionali – specifica Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona – percui si fa fatica ad avere un ricambio in certi settori. Dunque c’è bisogno di un accompagnamento istituzionale serio, perchè il Mercato delle Erbe è una realtà importante del territorio che va curata e coccolata».

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