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Ancona, manifestazione contro il Green pass davanti al Tribunale: Italexit si appella alla Magistratura

Manifestazione contro il Green pass di Italexit davanti al Tribunale di Ancona. La formazione politica si appella alla Magistratura. Oltre 200 i partecipanti

ANCONA – Nuova manifestazione contro il Green pass. Questa volta il grido si è levato da Corso Mazzini ad Ancona, dove un gruppo di rappresentanti del movimento politico Italexit per l’Italia, si è ritrovato davanti alla sede del Tribunale di Ancona, per manifestare il proprio dissenso nei confronti di uno strumento che giudicano «coercitivo» e «limitativo dei diritti e delle libertà».

Una sede scelta non a caso, quella del Tribunale di Ancona: l’obiettivo della protesta pacifica, come spiega Massimo Gianangeli, coordinatore regionale della formazione politica capitanata dal senatore Gianluigi Paragone, è quello di sensibilizzare la magistratura sulla situazione generale che si sta delineando nel Paese e per chiedere un intervento «sulle forzature piuttosto forti anche sullo stato di diritto, che preoccupano una larga parte della popolazione».

Da sinistra Andrea Spalletti, referente del circolo di Macerata di Italexit e Massimo Gianangeli coordinatore regionale della formazione politica

Una manifestazione a carattere nazionale, che in giornate diverse, interesserà anche altre città italiane, per dire no al Green pass nei luoghi di lavoro e di ritrovo come ristoranti, palestre, musei, cinema. Oltre duecento persone, tra curiosi e contrari alla certificazione, hanno seguito il discorso degli esponenti della formazione politica, e alcuni hanno partecipato alla raccolta firme che il gruppo di Paragone ha avviato su scala nazionale per chiedere la revoca del Green pass e che verrà consegnata in Parlamento fra qualche settimana.

Gianangeli, Costituzione alla mano, nel suo intervento ha argomentato la contrarietà al lasciapassare, sottolineando che «anche i vaccinati si possono contagiare con il Covid», inoltre ha evidenziato che si tratta di una misura che crea una «discriminazione fra i cittadini, limitandone le libertà ed i diritti, come l’accesso al lavoro e la libera circolazione. Siamo tra i pochissimi stati che si sono inventati questo metodo».

A preoccupare il coordinatore della formazione politica, oltre «allo scardinamento dello stato di diritto, che è stato sostituito dallo stato di fatto» è anche la «contrapposizione e la divisione che si è venuta a creare fra i cittadini, vaccinati e non vaccinati, che sono stati messi l’uno contro l’altro: una sciagura sociale e psicologica».

Massimo Gianangeli durante un momento della manifestazione contro il Green pass

Rifacendosi allo slogan della manifestazione, Gianangeli afferma «abbiamo bisogno di un giudice a Berlino per ripristinare i diritti costituzionali. Serve un giudice che prenda in mano la situazione. Arriveranno un mare di ricorsi con le sospensioni dei sanitari, degli insegnanti e di altri lavoratori, serve chi abbia il coraggio di prendere posizione nella Magistratura». Il gruppo politico chiede la revoca del Green pass e annuncia azioni giudiziarie e stragiudiziarie.

Il referente del circolo di Macerata, Andrea Spalletti, nel suo discorso ha parlato di «legge iniqua e ignobile, che viola i diritti acquisiti dalle persone, naturali e costituzionali» ed ha sottolineato che si tratta di uno strumento attuato «solo nel nostro paese e in altri paesi del terzo mondo, una vergogna, senza precedenti a livello europeo, con la Francia che sta facendo marcia indietro».

La manifestazione davanti al Tribunale

Tra i presenti anche molti curiosi e una di loro, che preferisce restare anonima, ci ha spiegato di condividere la battaglia contro il Green pass, «perché deve esserci libertà di scelta sul vaccino in un Paese libero e democratico, se invece ci obbligano alla vaccinazione che si prendano però le loro responsabilità».

La signora spiega di non essersi vaccinata contro il Covid perché guarita dalla malattia e alla domanda se intende fare o meno il vaccino ci spiega che «per il momento reputo che i miei anticorpi abbiano la stessa valenza di quelli vaccinali». Cosa la spaventa di questi vaccini? «Molto probabilmente se non avessi avuto il Covid avrei fatto il vaccino, non discuto su questo, ma per ora aspetto e valuto».

Sull’estensione del pass a tutti i luoghi di lavoro, dal 15 ottobre, afferma la sua contrarietà e aggiunge «spero che non si arrivi a vietare l’ingresso negli ospedali se non si ha il Green pass o il tampone immediato. Questo mi farebbe molta paura».

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