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Mancati rimborsi, l’Anpas protesta: dal 1° marzo ambulanze ferme

In quella data inoltre, le associazioni riconsegneranno le chiavi dei loro mezzi ai Sindaci dei comuni dove si trovano le sedi. È questa la decisione che l’ANPAS è stata costretta a prendere in seguito ad una situazione diventata insostenibile

ANCONA- Dal 1° marzo le associazioni ANPAS delle Marche non potranno più erogare servizi di trasporto sanitario per conto dell’ASUR, incluso il servizio di emergenza-urgenza del 118. In quella data inoltre, riconsegneranno le chiavi dei loro mezzi ai Sindaci dei comuni dove si trovano le sedi. È questa la decisione che l’ANPAS è stata costretta a prendere dopo anni di mancati rimborsi da parte della Regione Marche per le spese sostenute per il servizio di trasporto sanitario. Una situazione diventata insostenibile per le associazioni che hanno deciso di fermare le ambulanze in segno di protesta.

«Da molti mesi ANPAS Marche ed altre componenti del volontariato stanno tentando di arrivare alla soluzione delle gravissime criticità che interessano il sistema di trasporto sanitario ordinario e di emergenza nella Regione Marche, anche con riguardo allo stato dei rapporti tra Regione Marche, ASUR/AA.OO. e le rappresentanze delle Organizzazioni di Volontariato che garantiscono una larghissima parte del servizio sul territorio regionale- spiega l’Anpas Marche-. Nonostante ripetute sollecitazioni e tentativi di aprire un reale dialogo costruttivo per porre urgentemente rimedio, nessuna reale disponibilità è stata palesata dal competente Servizio Regionale e dall’ASUR».

Sono diverse le questioni a cui l’Anpas fa riferimento a cominciare dalla mancata liquidazione dei rimborsi per le spese effettivamente sostenute dalle Associazioni di Volontariato dal 2013 ad oggi. «La normativa regionale, nazionale e comunitaria prevede che alle Organizzazioni di Volontariato (OdV) possano solamente essere rimborsati i costi effettivamente sostenuti e documentati inerenti il servizio prestato, senza sovracompensazione. Negli ultimi 4 anni ASUR ha erogato alle OdV solamente degli acconti, con riduzione percentuale rispetto al rimborso massimo ammissibile presunto, mentre il conguaglio a saldo doveva essere liquidato dopo la presentazione delle rendicontazioni annuali e dei relativi documenti giustificativi- chiarisce l’associazione-. Nonostante le Regione Marche abbia asserito di avere già stanziato da anni gli importi necessari a liquidare le associazioni, l’ASUR non ha verificato neppure una delle centinaia di rendicontazioni consegnate dalle Associazioni. Ne consegue che ASUR sta trattenendo indebitamente i conguagli a saldo dovuti alle OdV, mentre queste ultime hanno anticipato ormai da anni importanti somme necessarie agli acquisiti per l’erogazione dei servizi (benzinai, meccanici, gommisti, carrozzieri ossigeno, materiale di consumo). I disavanzi complessivi sono molto ingenti e vanno a sommarsi al diffuso tentativo di mancato riconoscimento delle aliquote applicate da marzo 2017 per i trasporti NON prevalentemente sanitari ancora oggi svolti in regime transitorio dalle OdV, su basi economiche chiaramente rese note in anticipo alla loro erogazione».

Altra questione è la revisione dei criteri di rendicontazione delle spese effettivamente sostenute definite con una determina dell’Asur. «La nuova determina stravolge completamente i presupposti condivisi nel 2013, introducendo gravi elementi di criticità più volte segnalati e pregiudizievoli per la stessa sopravvivenza della maggior parte delle OdV attive nel settore, al punto che si è resa necessaria l’impugnazione al TAR, con giudizio tuttora pendente. La conseguenza di questo è stato il blocco dei rapporti convenzionali fra ASUR e OdV, che dal 1° gennaio 2017 sono prive di qualsiasi accordo contrattuale e, quindi di un affidamento ufficiale del servizio di trasporto sanitario, pur continuando a garantirlo (incluse le postazioni di emergenza sanitaria “118”)» afferma l’Anpas.

Altro punto è la situazione del trasporto dei pazienti dializzati nelle loro diverse condizioni cliniche e di deambulazione. «La Regione Marche ha tolto la possibilità ai pazienti in trattamento dialitico con problemi di deambulazione di essere trasportati a cura del Servizio Sanitario Regionale con il pullmino attrezzato per disabili. Gli viene direttamente riconosciuto solamente il rimborso di 1/5 del prezzo della benzina per recarsi con mezzi autonomi presso il Centro Dialisi. Questa nuova modalità, mai discussa preventivamente con le rappresentanze delle OdV operanti nel settore, non è stata adeguatamente resa nota ai pazienti e neppure ai Centri Dialisi. Il risultato è che le Associazioni stanno continuando a trasportare i pazienti, prevedendo tuttavia che il rimborso non sarà in grado di coprire i costi sostenuti, dovendo a breve decidere di chiedere integrazioni economiche ai pazienti o interrompere il servizio di trasporto generando gravi disagi in persone già duramente provate» specifica l’associazione.

C’è poi la questione della procedura di affidamento in convenzione del servizio di trasporto sanitario (c.d. “interpello”). Avviata 4 anni fa dall’Asur, non risulta ancora conclusa. «La situazione nel suo complesso è ad un livello di gravità senza precedenti, mettendo quotidianamente a rischio la sopravvivenza delle Organizzazioni di Volontariato e gravando i cittadini marchigiani. Viene realmente lesa la dignità di migliaia di volontari che si riconoscono da decenni in un progetto di aiuto alla collettività, oggi messo quotidianamente a repentaglio da soggetti incapaci di comprenderne le peculiarità ed il valore, operanti con il doloso implicito assenso della politica regionale, a cui tentano ossessivamente di dimostrare (verosimilmente attratti da allettanti feedback) illusorie e fuorvianti performance di economia e razionalizzazione, con il solo evidente risultato di distruggere progressivamente la struttura ed i servizi, a totale discapito della salute dei cittadini marchigiani- sottolinea l’Anpas-. Tutto ciò determina condizioni di degrado economico – gestionale tale che alla fine del mese di febbraio, gran parte delle associazioni non riuscirà a sostenere i costi correnti per l’erogazione dei servizi».

Sulla questione intervengono anche alcuni consiglieri regionali. «Dal 2013 ad oggi, questa Associazione che presta servizio con centinaia di volontari, non è riuscita a percepire un solo euro dalla Regione. È una vergogna!– dichiara Sandro Zaffiri, capogruppo Lega Marche-. Il 1° febbraio abbiamo fatto un’interrogazione a questo proposito e oggi la Lega  è più che mai  preoccupata. Il Presidente Ceriscioli continua ad essere latitante e sordo riguardo alla gravissima criticità che interessa la categoria».

«Non si può scherzare e tenere al cappio i cittadini e chi fa volontariato e salva vite. L’Amministrazione regionale ci sta portando verso il caos in un settore vitale per la quotidianità dei cittadini, quello del trasporto sanitario e delle emergenze- afferma Jessica Marcozzi, capogruppo Forza Italia in Consiglio Regionale-. Evidente l’incapacità gestionale e amministrativa della Regione che ha costretto alla canna del gas le pubbliche assistenze».

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