Ancona-Osimo

Malattie Infettive Torrette torna 100% area Covid. Giacometti: «Lunghezza degenza vaccinati inferiore rispetto a no vax»

Il primario della Clinica di Malattie Infettive spiega che il reparto è tornato 100% area Covid: non lo era più dalla primavera scorsa. Il commento al report dell'Iss sull'efficacia vaccinale

Andrea Giacometti

ANCONA – Con la crescita dei ricoveri correlati al Covid negli ospedali delle Marche «i dirigenti delle Aziende sono stati invitati ad individuare un allargamento dei posti letto dell’Area medica per Covid. La stessa cosa avverrà se sarà necessario per gli intensivi». Lo fa sapere l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.

All’ospedale regionale di Torrette la Clinica di Malattia Infettiva è tornata area Covid mentre la Divisione di Malattie Infettive è al 50% area Covid e nella restante parte del reparto sono ospitati pazienti non covid. «I 20 posti letto sono tutti occupati da pazienti Covid – spiega il professor Andrea Giacometti, primario della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona – non abbiamo più pazienti affetti da altre patologie». Il reparto non era più Covid al 100% dalla primavera scorsa.

Il primario fa sapere che «la metà dei ricoverati affetti da polmonite Covid non è vaccinata contro il virus»: l’età media dei non vaccinati ricoverati nel reparto è di 60 anni e la maggior parte di loro «è in c-Pap ed in condizioni abbastanza gravi», fra questi anche un 55enne.

L’altra metà dei degenti sono vaccinati con età media intorno ai 75 vaccinati quasi tutti con seconda dose del vaccino, ma «affetti da comorbidità, come obesità, diabete, patologie cardiovascolari, infarto pregresso e ictus» inoltre c’è anche un vaccinato con tre dosi trapiantato di reni.

«In questo momento stiamo utilizzando tutti i farmaci possibili che Aifa ha concesso – spiega – le eparine a basso peso molecolare, i corticosteroidi e il Remdesivir, abbiamo gli anticorpi monoclonali ad alto dosaggio per i ricoverati, e come antinfiammatori impieghiamo il Tocilizumab, il Sarilumab e il Baricitinib. Attendiamo anche i nuovi farmaci come la pillola di Merk, che però non arriveranno prima del febbraio dell’anno prossimo».

La preparazione della dose del vaccino al centro vaccinale dell’ospedale regionale di Torrette

Il professor Giacometti, nel commentare il report dell’Istituto Superiore di Sanità sull’efficacia dei vaccini spiega che «i dati coincidono con quella che è la nostra esperienza: nel reparto metà dei ricoverati vaccinati con doppia dose sono soggetti di una certa età, tra i 70 e gli 80 anni, che hanno avuto le prime due dosi nei mesi invernali scorsi, quindi tra gennaio e marzo. Sono una parte consistente della quarta ondata».

Stando al report dell’Iss, dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale anti-Covid, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia (sia sintomatica che asintomatica), scende dal 74% a 39%, ma resta elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa di Covid-19: l’efficacia nei vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’84% nei vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi.

Inoltre secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il rischio di morte per un no vax è 16,6 volte maggiore rispetto a un soggetto vaccinato con terza dose o booster contro il covid. Il rischio di morte è invece di 11,1 volte maggiore di un vaccinato da meno di 5 mesi e di 6,9 volte superiore a quello di un vaccinato da più di 5 mesi.

«Vero anche il fatto – aggiunge Giacometti – che i ricoverati vaccinati sono perlomeno più protetti riguardo la morte, abbiamo meno decessi rispetto alle prime ondate, e anche la lunghezza della degenza nei vaccinati è un po’ inferiore rispetto a quella dei non vaccinati».

Ti potrebbero interessare