Ancona-Osimo

Ancona, una maglietta col cinghiale della Cittadella: Alan è ormai una star

Uno dei due ideatori: «L’idea è nata da questa vicenda ormai di pubblico dominio. Insomma, faceva ridere che in un capoluogo di regione tenesse banco la questione di un parco chiuso per la presenza di un cinghiale»

ANCONA – Una maglia per Alan il fuggitivo. Il cinghiale divenuto ormai una celebrità in tutta Ancona è stato stampato su alcune t-shirt che ora vengono indossate in giro per la città. Il logo è la riproduzione dell’ungulato (in giallo) e la spiritosa scritta “Cittadella national park”.

È questa l’idea di Marco Mecozzi e Michele Barigelli, rispettivamente operaio metalmeccanico e grafico. I due amici si conoscono da una vita e vivono entrambi ad Ancona, in centro. «Io a dire il vero ho abitato per diversi anni a Pietralacroce e i cinghiali li vedevo sempre», spiega Mecozzi.

«L’idea è nata da questa vicenda diventata ormai di pubblico dominio. Insomma, faceva ridere che in un capoluogo di regione tenesse banco la vicenda di un parco chiuso per la presenza di un cinghiale. Che tra l’altro – scherza Mecozzi – neppure è stato catturato. E giù a parlare di fototrappole e metodi per incastrarlo».

Marco Mecozzi (foto per sua gentile concessione)

È stata proprio questa vicenda surreale a scatenare la creazione di questa maglia goliardica. «Un sindaco che chiude la Cittadella, un altro che la riapre, le elezioni di mezzo e il rimpallo di competenze tra Comune e Regione. Ma preciso che in questa maglia non c’è nulla di politico, eh», evidenzia Mecozzi.

Così come non c’è alcun guadagno da parte dei due ideatori. «La t-shirt è verde e la scritta è gialla. Si può ordinare da Full color design, a Camerano e costa 10 euro. Io e Michele, gli ideatori, non percepiamo alcunché, anche se – a dire il vero – stiamo pensando di registrare il logo e ci stiamo informando sui costi».

«Dopo che abbiamo stampato le maglie per il nostro gruppo di amici, in tanti ci hanno chiesto di farne altre». Un passa parola incredibile che ha dato vita a un tam-tam. Di Alan il cinghiale, adesso, si parla persino in spiaggia, sotto l’ombrellone, con ordini che partono a raffica.

«Fino ad ora, di maglie, ne abbiamo vendute oltre 250, ma gli ordini si moltiplicano di giorno in giorno e persino i locali pubblici la espongono». Vicenda surreale, dicevamo. Mecozzi abita vicino al Cardeto e dice che «non c’è solo Alan, dalle parti nostre, c’è un branco. Ma cosa facciamo? Se per ipotesi i cinghiali finissero al Cardeto chiudiamo tutto il Cardeto?», ironizza. «Guardi – fa lui – che i cinghiali, dalla Cittadella, non sono arrivati al Cardeto solo perché c’è troppo cemento. Ma è inutile mettere le fototrappole se Alan si ciba del cibo per gatti delle colonie feline».

Ti potrebbero interessare