Ancona-Osimo

Giornata della Legalità, Gratteri ad Ancona: «La mafia per esistere ha bisogno del consenso popolare»

Il procuratore della Repubblica di Catanzaro ospite d'onore all'Università Politecnica delle Marche dove, nel corso di una cerimonia presso la Facoltà di Economia, ha ricevuto il Dottorato di ricerca Honoris Causa in Management and Law

Il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri

ANCONA – «Le mafie non sono un corpo estraneo alla società, le mafie per esistere hanno bisogno del consenso popolare, altrimenti sarebbero criminalità organizzata e criminalità comune. La criminalità può esistere senza il consenso popolare, la mafia no». Lo ha detto Nicola Gratteri ad Ancona per la Giornata Nazionale per la Legalità. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro all’Università Politecnica delle Marche ha ricevuto il Dottorato di ricerca Honoris Causa in Management and Law, nel corso della cerimonia che si è svolta presso la Facoltà di Economia “G. Fuà”.

Parlando con i giornalisti del consenso registrato dalle mafie, Gratteri ha spiegato che «soprattutto in aree depresse le mafie danno risposte, sbagliate e false, creano clientelismo, ma danno risposte». Una organizzazione, quella mafiosa, che per il procuratore di Catanzaro «cambia continuamente: anche a 40 anni e 50 anni, cambierà domani. La mafia – ha detto – muta con il mutare sociale, la mafia cambia ogni giorno e si adegua sempre di più e continuamente ai mutamenti sociali».

«L’economia si nutre di mafia, la società si nutre di mafia» ha detto, riferendosi al quadro congiunturale attuale (pandemia) nel quale ha sottolineato che «le mafie hanno fatto shopping». Toccando il tema della prevenzione, in una regione, come le Marche, dove la ricostruzione post-sisma è appetibile alla criminalità, Gratteri ha spiegato che le infiltrazioni criminali si prevengono «spiegando bene alla gente che in economia non ci sono scorciatoie, che quando ad un imprenditore marchigiano vengono offerti smaltimento dei rifiuti con il ribasso del 40%, manodopera basso costo e sottopagata, con ribassi del 30-40%, vince la mafia: nel breve periodo può sembrare un guadagno, poi nel medio lungo periodo vuol dire drogare l’economia, togliere libertà e quindi anche il sorriso alla gente».

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