Ancona-Osimo

Marche, la Regione rilancia il lavoro: 350 milioni in tre anni per la formazione e sicurezza. Aguzzi: «Piano choc»

Obiettivo del piano regionale triennale (2024-2027) quello di inserire il maggior numero possibile di persone nel mercato del lavoro con una attenzione particolare a donne, neet, persone con disabilità

La conferenza di questa mattina a Palazzo Raffaello

ANCONA – Donne, disoccupati, giovani e neet, persone con disabilità, lavoratori con età avanzata, ma anche sicurezza nei cantieri e negli ambienti di lavoro, formazione qualificata. Sono le priorità del Piano regionale triennale per le politiche del lavoro presentato oggi ad Ancona, a Palazzo Raffaello, dall’assessore regionale al Lavoro e Formazione Stefano Aguzzi e dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, insieme ai dirigenti del settore lavoro e formazione.

A disposizione per il triennio 2024-2027 c’è una dotazione finanziaria di 350milioni di euro, tra Piano regionale int. politica attiva, fondi Fse-Por, Fse-Poc, Pon Garanzia Giovani, Pone donne-giovani-lavoro, Pnrr-Gol, Pnrr-duale, Pnrr-Its e leggi 236 e 53/2000. Il governatore Acquaroli in un passaggio del suo intervento ha sottolineato la fase «di trasformazione della società e del mercato del lavoro» e la necessità di «sburocratizzare al massimo le procedure e puntare sempre di più sulla formazione, un elemento dirimente».

Poi l’accento è andato sulla sicurezza «oggi più che mai sono inconcepibili le brutte notizie di cronaca» ha detto il governatore riferendosi agli infortuni e alle morti sul lavoro sicurezza «Il lavoro dà dignità e porta autorevolezza e consapevolezza» ha evidenziato Acquaroli, spiegando che «la sicurezza è sempre più un elemento che mette al riparo il soggetto da ogni imprevisto».

L’assessore regionale Aguzzi ha evidenziato che le risorse dedicate alle politiche del lavoro con la giunta Acquaroli sono quasi raddoppiate nel settennato 2021-2027 (437milioni) rispetto al settennato precedente 2014-2020 (227milioni). Tra gli obiettivi del piano regionale quello di migliorare l’inserimento e il reinserimento nel mondo del lavoro delle persone disoccupate, di promuovere la cultura del lavoro, di potenziare i servizi per l’impiego e l’integrazione pubblico-privato.

Aguzzi ha parlato di un «piano choc» caratterizzato da «un fortissimo investimento per stimolare il mercato del lavoro e cercare di fare di tutto per inserire il maggior numero possibile di persone nel mercato del lavoro». Un piano triennale, ha aggiunto che «non veniva realizzato dal 2014» e che «si basa anche sul coinvolgimento del settore privato, delle agenzie private per il lavoro e dei nostri centri per l’impiego», sul rapporto duale, ovvero «l’ingresso in azienda di chi si occupa della formazione», sugli incentivi per la creazione di impresa e su un consistente investimento sugli Its con 16milioni di fondi del Pnrr per quasi raddoppiare i corsi formativi, portandoli da 15 a 26.

Obiettivo del piano anche quello di «stimolare i neet» i giovani che non studiano e non lavorano, «cercare in tutti i modi di far sì che l’incrocio domanda offerta, cioè le figure che servono alle imprese siano quelle che riusciamo a formare con i nostri corsi di formazione per essere poi inseriti all’interno del mondo del lavoro». «C’è un’attenzione anche per il mondo femminile che in questo momento – ha concluso – sta soffrendo un po’ più di quello maschile» come «c’è una forte attenzione anche alle persone con disabilità».

Le linee di intervento prevedono: orientamento, formazione vicina ai bisogni delle imprese, promozione della cultura dell’imprenditorialità, sostegno alle imprese per occupazione di qualità, formazione on the job, competenze, sostegno alle crisi aziendali, priorità per i borghi, sicurezza sul lavoro ed emersione del lavoro irregolare. Il piano si concretizzerà anche attraverso borse lavoro, borse di ricerca, botteghe scuola e tirocini extracurricolari.

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