Ancona-Osimo

Lavoro e carenza di personale, Stefano Zannini: «Aziende e scuole devono confrontarsi per trovare percorsi attinenti»

L'imprenditore evidenzia che la carenza di personale, trasversale a diversi settori, si manifesta nella difficoltà per le aziende di reperire tecnici specializzati

Stefano Zannini

ANCONA – «La carenza di personale? Bisogna ragionare in maniera proattiva: aziende e scuole devono confrontarsi per trovare percorsi attinenti». Lo afferma Stefano Zannini, uno degli amministratori Zannini Spa, nonché presidente di Its Marche Accademy a Recanati, istituto che forma tecnici specializzati nei settori della meccatronica e dei servizi.

L’imprenditore evidenzia che la carenza di personale, trasversale a diversi settori del mondo del lavoro, nel manifatturiero metalmeccanico si manifesta nella difficoltà per le aziende di reperire tecnici specializzati. Una situazione che lega «in parte al calo demografico» e in parte alla scarsa propensione degli studenti verso le scuole tecniche che causa «un mismatch tra richiesta e competenze che i ragazzi acquisiscono in ambito scolastico e nel post diploma».

Secondo Zannini i percorsi degli Its vanno a braccetto con le necessità delle aziende, «il problema è che la richiesta di personale è di molto superiore a quella presente sul mercato del lavoro. La situazione negli ultimi tempi è peggiorata e le persone che si presentano per chiedere lavoro devono iniziare da zero, perché il più delle volte non hanno una formazione specifica».

L’imprenditore evidenzia che i tecnici specializzati «hanno retribuzioni alte, superiori, in alcuni casi, anche a quelle dei ‘colletti bianchi’. Nelle aziende – osserva – c’è stata una evoluzione tecnologica con l’industria 4.0, le imprese hanno investito molto in innovazione: oggi lavorare in una azienda metalmeccanica non significa più battere il ferro in mezzo al rumore e allo sporco. I tecnici – aggiunge – lavoreranno sempre più di ‘testa’ che di mani e il confine tra ‘colletti blu’ e ‘colletti bianchi’ si farà sempre più labile».

In molte aziende i tecnici specializzati sono anche ingegneri. Zannini evidenzia che la collaborazione tra scuole superiori, Its e università «è vincente solo se i ragazzi hanno prospettive di crescita all’interno dell’azienda e se si stabilisce un percorso comune: i ragazzi possono entrare nelle imprese con dei progetti già durante il percorso di formazione, per poi permanere in azienda una volta che questa si è conclusa».

In una regione, le Marche, il cui tessuto imprenditoriale è ricco di piccole e medie imprese «se una persona è davvero valida – spiega -, l’azienda sa trovare il modo di soddisfare la sua voglia di crescere. Nelle nostre imprese c’è grande attenzione al welfare e al creare un ambiente sicuro, tecnologico e stimolante per i giovani».

In conclusione, per superare il paradosso che caratterizza il mondo del lavoro di oggi, ovvero una richiesta di personale che si scontra con la carenza di lavoratori, secondo Zannini bisogna puntare sulla formazione specifica e sulla riqualificazione di chi ha scelto un percorso formativo non attinente alle richieste del mercato. Gli Its in tal senso prevedono percorsi formativi specializzati che danno un diploma riconosciuto a livello europeo. «È necessario un vero e proprio patto tra scuole, aziende e famiglie» conclude.

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