Ancona-Osimo

Lauree in piazza ad Ancona, grande festa per la cerimonia dell’Univpm. Gregori: «Quarti in Italia per occupazione» – VIDEO

Un appuntamento che rappresenta un momento di festa molto sentito per l'intera città che saluta i nuovi dottori e le nuove dottoresse. La due giorni ha visto la presenza di 291 neolaureati

ANCONA – Tifo da stadio e tanta emozione alla cerimonia delle lauree dell’Università Politecnica delle Marche che si è tenuta come di consueto ad Ancona in piazza Roma. Un appuntamento che rappresenta un momento di festa molto sentito per l’intera città che saluta i nuovi dottori e le nuove dottoresse.

La due giorni, che ha preso avvio il 27 luglio per concludersi ieri 28 luglio, ha visto la presenza di 291 neolaureati, salutati tra cori e applausi da famigliari, amici, ma anche da tanti curiosi che non hanno voluto perdersi la cerimonia. Nel pomeriggio di ieri sono stati proclamati dottori e dottoresse 185 laureati in Economia e Ingegneria, il giorno prima è stata la volta dei neolaureati e delle neolaureate in Agraria, Medicina e Scienze (106 tra i tre corsi di laurea).

«Il giorno della laurea è uno di quei giorni che si ricordano, uno dei più importanti della propria vita – ha detto il rettore Univpm Gian Luca Gregori, in un passaggio del suo intervento sul palco allestito in piazza Roma – il nostro è un percorso serio e ci impegniamo molto, un ringraziamento voglio rivolgerlo anche alle famiglie per aver consentito alle nostre laureate e ai nostri laureati di essere qui, nel nostro Ateneo, per i sacrifici e gli sforzi fatti, ma anche perché ci hanno dato il bene più prezioso: le figlie, i figli, le nipoti e i nipoti, che rappresentano il futuro».

Gregori ha ricordato l’impegno dell’Ateneo dorico, premiato da risultati concreti: «Siamo quarti a livello italiano per occupazione, quinti tra gli Atenei medi italiani. Dopo una crescita siamo entrati, prima nelle mille università del mondo e adesso siamo tra le 700: risultati particolarmente consistenti». Il rettore ha poi spiegato che le corone di alloro quest’anno sono state realizzate dalle donne vittime di tratta, ospiti della Comunità Papa Giovanni XXIII, di Don Aldo Buonaiuto, in collaborazione con gli studenti e le studentesse dell’Ateneo dorico e dell’Azienda Agraria, Didattico- Sperimentale dell’Università Politecnica delle Marche.

Le corone di alloro, ha detto, «hanno un valore simbolico ancora più importante e rilevante» spiegando «a Don Aldo abbiamo donato il sigillo di Ateneo, per quanto ha fatto, sta facendo e farà per le nostre comunità». Don Aldo Buonaiuto, fondatore di In Terris, sul palco ha detto rivolgendosi ai neodottori e alle neodottoresse «cari giovani voi siete fortunati: su queste corone di alloro ci hanno messo le mani delle ragazze meno fortunate, che sono state raccolte sulle nostre strade d’Italia e che hanno sofferto torture e violenze inaudite».

Ragazze, ha aggiunto, «che non hanno la possibilità di fare grandi sogni, ma quando con loro, tra i primi desideri che mi raccontano, c’è sempre quello di studiare. Vorrei che in questa bellissima festa possiate portare sempre nel vostro cuore le persone più fragili, più bisognose».

Don Aldo Buonaiuto ha rivolto anche un ringraziamento al rettore Univpm Gregori che «ha aiutato un ragazzo che da poche settimane non c’è più». Il sacerdote ha raccontato che il giovane studiava Ingegneria civile a Beirut e che è stato portato in Italia «nell’ultimo tentativo di potersi curare e vincere un male terribile: il rettore mi ha aiutato tantissimo a sostenere questo percorso». «Grazie per tutto quello che fate di bello e di importante per gli ultimi – ha concluso -, per gli indifesi, per gli invisibili».

Il prefetto di Ancona Darco Pellos, intervenendo dopo Don Aldo Buonaiuto e riallacciandosi alle parole del sacerdote ha detto ai neolaureati «siete la parte privilegiata del mondo, dovete ricordarvi di quella parte che soffre. Siete figli di una Repubblica che vi ha garantito l’istruzione» e oggi «siete al massimo livello degli studi, una Repubblica che per voi ha fatto molto» che «fa molto per i propri studenti e che non si dimentica dei suoi studenti».

Il riferimento è poi andato a Patrick Zaki, il giovane attivista e ricercatore egiziano, tornato libero il 20 luglio e rientrato in Italia tre giorni dopo, a conclusione di una vicenda giudiziaria che lo ha visto finire in carcere nel suo paese dove era rientrato per una vacanza in famiglia da studente del master di genere dell’Università di Bologna.

«Voglio ricordare quello che ha fatto la Repubblica per un altro studente dell’università italiana come Patrick Zaki – ha detto il prefetto Pellos – A voi non resta che un dovere, un grande dovere, quello di restituire alla comunità nazionale il dono che vi è stato dato, quello dell’istruzione ai massimi livelli, il vostro sapere, nel migliore dei modi, perché questo diventi un patrimonio di tutti e non un patrimonio esclusivo soltanto della vostra conoscenza. Deve diventare patrimonio della Repubblica».

Non è mancato il tradizionale lancio della corona di alloro che quest’anno è stata realizzata dalle ospiti, vittime di tratta, della Comunità Papa Giovanni XXIII, di Don Aldo Buonaiuto, in collaborazione con gli studenti e le studentesse dell’Ateneo dorico e dell’Azienda Agraria, Didattico- Sperimentale dell’Università Politecnica delle Marche.

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