Ancona-Osimo

Intelligenza artificiale, medicina di genere e ibridazione, ecco il futuro del Lancisi

Se ne è discusso all'ospedale di Torrette, in occasione del 50ennale dalla fondazione del cardiologico dorico, dove sono state presentate le strategie di sviluppo. Il direttore generale Caporossi: «È una grande soddisfazione aver potuto traghettare il brand Lancisi nella nostra nuova realtà mantenendolo vivo e ben tangibile»

ANCONA – Intelligenza artificiale, ibridazione e medicina di genere. Saranno questi i pilastri sui quali si svilupperà il futuro del cardiologico Lancisi. Ad annunciarlo questa mattina (12 luglio) il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi insieme al presidente regionale Luca Ceriscioli in occasione di un incontro che si è tenuto presso l’Aula dipartimentale del cardiologico per il cinquantennale dalla fondazione del Lancisi. Presente il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, oltre a tutti i dirigenti del Dipartimento Cardiovascolare di Torrette, compreso il professor Antonio Dello Russo, il noto cardiologo ed elettrofisiologo recentemente entrato nell’equipe del Lancisi, dove ha portato la sua lunga esperienza maturata anche presso l’Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino.

«Un appuntamento con la storia ma anche con il presente e con il futuro – ha detto il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi – . È una grande soddisfazione aver potuto traghettare il brand Lancisi nella nostra nuova realtà mantenendolo vivo e ben tangibile da parte di tutti i cittadini delle regioni adriatiche che storicamente hanno sempre trovato nel Lancisi una delle risposte di eccellenza per le malattie cardiovascolari. Oggi è un giorno di progettualità e di pensiero positivo, oltre che di commozione. Al Lancisi  – prosegue il direttore generale – c’è una squadra unita, nella quale i più giovani costituiscono gelosamente l’eredità positiva dei 50 anni di storia che oggi si caratterizza per l’alta specializzazione».

Caporossi e il nuovo logo del Lancisi

Riferendosi al Lancisi il presidente regionale Luca Ceriscioli si è espresso parlando di «benedizione», un progetto «nato tanti anni fa con una logica dipartimentale divenuto poi col tempo un luogo di collaborazione multidisciplinare, con un team di professionisti molto affiatato che esprime un elevato livello di qualità. Per i marchigiani – spiega – è un bel segnale sapere che c’è una realtà cardiologica in grado di offrire il meglio. È fondamentale per la nostra regione poter contare su una realtà altamente qualificata per adulti e bambini, sia per la parte chirurgica che medica. Con il brand Lancisi si crea un’identità forte che servirà ad orientare i cittadini e fargli capire quanto di buono hanno nel loro territorio senza continuare ad andare fuori regione. Credo molto negli investimenti e nelle tecnologie e spero che la qualità e l’impegno di tutti voi nella struttura sia premiato attraverso il riconoscimento della nostra comunità. Voglio ringraziare l’Università perché ha rafforzato questo percorso attraverso la disponibilità delle risorse migliori perché dobbiamo avere la capacità di prendere le risorse migliori dove ci sono».

Fondato nel 1956, il Lancisi è divenuto negli ultimi anni un punto di riferimento interregionale per il medio Adriatico e nel futuro si svilupperà ulteriormente strizzando l’occhio anche all’Europa. Grazie all’intelligenza artificiale, applicata alla diagnosi precoce della malattia cardiovascolare, ha annunciato il direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, sarà possibile mettere in rete i dati relativi agli esami per permettere che siano esaminati a distanza anche da centri specializzati. Una iniziativa che verrà realizzata con la collaborazione del dottor Marco Mazzanti, direttore scientifico del Multicenter Research Framework on Artificial Intelligence in Clinical Cardiology dell’ospedale Royal Brompton di Londra, anche lui partito con la sua carriera medica dal Lancisi di Ancona. Insomma per i malati di cuore delle Marche si incrementa ulteriormente l’eccellenza del cardiologico dorico.

«La multidisciplinarietà diverrà sempre più stretta fra cardiologia, medicina vascolare, cardiochirurgia, chirurgia vascolare ed emodinamica, elettrofisiologia. Un connubio che punta a mettere il paziente al centro di una struttura ibrida, dove tutti i professionisti ruotano attorno al paziente», ha sottolineato il direttore generale Caporossi che ha annunciato anche lo sviluppo di una medicina di genere, dove la malattia e la terapia sono orientate sulla base del genere sessuale.

L’aula dipartimentale del cardiologico intitolata al suo fondatore professor Di Giuseppe

Con l’occasione Caporossi ha presentato il professor Antonio Dello Russo che ha spiegato come il progetto sia quello di realizzare ad Ancona un centro ad alta tecnologia per le aritmie ventricolari: «Abbiamo già realizzato un’ablazione complessa di un aritmia minacciosa per la vita di un paziente, eseguita con approccio endoepicardico – ha dichiarato – la prima nelle Marche. Ci proponiamo di essere centro di riferimento delle aritmie ventricolari e di trattare la fibrillazione atriale in maniera completa con tutta la tecnologia ad alta complessità, per divenire un punto di riferimento per gli sportivi». Proprio recentemente il professor Dello Russo ha seguito il caso del pallavolista Davide Giardini, arrivato ad Ancona per accertamenti diagnostici dopo lo stop imposto in seguito alla visita medico-sportiva del Coni.

Giardini, in ritiro con la nazionale di pallavolo, ha inviato un messaggio di ringraziamento che è stato presentato durante l’incontro a Torrette. Ma l’obiettivo del professor Dello Russo e del rettore Sauro Longhi è anche quello di realizzare un centro di riferimento per gli  specializzandi nella cardiologia e i giovani elettrofisiologi delle Marche.
Il primario del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari Gian Piero Perna ha spiegato che il futuro del Lancisi è già presente perché per poterlo realizzare va prima pianificato. Un futuro che come ha sottolineato il primario, va in direzione di una «forte collaborazione tra discipline complementari e diverse che devono imparare a lavorare insieme perché il paziente cardiologico è un paziente complesso che richiede la partecipazione di più specialisti». Tra gli obiettivi delineati, anche il rafforzamento della  minore invasività dei trattamenti di cardiochirurgia che ha compiuto grandi passi avanti. «Siamo la struttura che in Italia esegue più interventi di chirurgia miniinvasiva – ha dichiarato Perna – con una mortalità più bassa e pazienti dimessi prima e in migliori condizioni fisiche». Affianco a questo si svilupperà anche il trattamento con interventistica strutturale senza incisioni e senza approccio chirurgico per posizionare le valvole aortiche utilizzando la tecnica Tavi (intervento valvolare aortico trans catetere): una metodica avviata già da diversi anni che verrà ulteriormente potenziata con l’avvento delle sale ibride e con l’estensione dell’approccio Tavi anche ai pazienti a medio rischio chirurgico. «Occorre affidarsi a un futuro che oggi sembra avveniristico ma che è già una realtà – ha concluso il primario: l’intelligenza artificiale che affiancherà il medico nella sua attività».
Il rettore Sauro Longhi ha posto l’accento sull’integrazione tra formazione, ricerca e assistenza «fondamentale per dare risposte moderne in termini di assistenza sanitaria».
Durante la mattinata è stato presentato il nuovo logo del Lancisi che rappresenta, come ha tenuto a precisare il direttore generale Michele Caporossi un quadrifoglio formato da 4 cuori con al centro un’ara verde che simboleggia le Marche. Infine, l’aula dipartimentale del cardiologico è stata intitolata al fondatore del Lancisi: il professor Di Giuseppe, in rappresentanza del quale era presente l’erede.

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