Ancona-Osimo

Ipotesi Super Green pass per lavoratori pubblici e privati: parola ai politici delle Marche

L'ipotesi di estendere gradatamente la certificazione verde rilasciata solo a vaccinati e guariti a tutte le categorie professionali non piace a 5 Stelle e Fratelli d'Italia, mentre è invocata da Pd e Italia Viva

ANCONA – Assottigliare sempre di più il numero delle persone non vaccinate. È con questo obiettivo che il governo potrebbe decidere in questi giorni nuove misure. In ballo c’è l’estensione dell’obbligo del Super Green pass al mondo del lavoro. Dopo docenti, personale della scuola e forze dell’ordine, la certificazione verde rafforzata (concessa a vaccinati e guariti dal Covid) potrebbe essere estesa ad altre categorie di lavoratori per arrivare gradualmente a coprirle tutte. 

L’obiettivo è incentivare la vaccinazione, ma non tutte le forze politiche sono d’accordo: se Italia Viva e il Pd invocano il provvedimento, il Movimento 5 Stelle è critico con il senatore Mauro Coltorti e ad osteggiare il provvedimento ci sono anche Lega e Fratelli d’Italia. 

I contrari, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Prisco (FdI): «Si persevera sulla strada della repressione delle libertà»

Emanuele Prisco, coordinatore regionale Fratelli d’Italia

«Invece di fare mea culpa e chiedere scusa agli italiani, il governo persevera sulla strada della repressione delle libertà con l’estensione illogica del Green pass rafforzato (Super Green pass, ndr), scegliendo di colpire le solite categorie odiate dalla sinistra» dichiara il commissario regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco.

Secondo l’esponente del partito guidato da Giorgia Meloni, sarebbe più opportuno «investire più risorse nella ventilazione meccanica sia nella scuola che nei posti di lavoro, cone per prima ha fatto la Regione Marche, un metodo  dimostrato anche dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità, ndr) come più efficace per combattere il contagio insieme a distanziamento e mascherine».

Coltorti (M5s): «Profondamente contrario» 

Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

«L’ultimo decreto promulgato il 29 dicembre dal Consiglio dei Ministri mi vede profondamente contrario» dice a chiare lettere il senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti presidente della Commissione Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti del Senato. «Sino al 31 marzo, quando dovrebbe cessare lo stato di emergenza, si introducono ulteriori misure per far vaccinare anche gli ultimi pochi ancora non vaccinati. In pratica non si introduce l’obbligo vaccinale ma è come se lo si facesse: e sia chiaro, io sono profondamente contrario all’obbligo vaccinale, come sono profondamente contrario ad una eventuale estensione del Super Green pass ai lavoratori del settore pubblico e privato».

Il Super Green pass è uno strumento che «impedisce a chi non è vaccinato per mille motivi, anche per questioni di salute e rischio di reazioni avverse, di accedere ad alberghi, strutture ricettive, ristoranti e soprattutto ai mezzi di trasporto, incluso quello pubblico locale, e questo vale anche per le migliaia di persone che hanno avuto il Covid in modo asintomatico e dunque hanno una difesa immunitaria naturale e sono maggiormente protette dal Covid avendo sviluppato anticorpi che proteggono anche da futuri contagi».

Il senatore fa notare che le nuove norme, che entreranno in vigore a partire dal 10 gennaio, quando il Super Green pass sarà esteso ad altri servizi ed attività (trasporto pubblico locale, cinema, teatri, musei, sale da concerto, ristorazione anche aperto e consumazione al bancone del bar) «chi vuole lavorare e non vive nelle vicinanze del posto di lavoro sarà costretto a vaccinarsi. E questo viene emanato quando la funzionalità del Green pass è fortemente messa in dubbio».

E aggiunge «l’Italia ha quasi il 90% della popolazione sopra i 12 anni vaccinata ed è l’unico Paese in cui è stato introdotto il Super Green pass», ma nonostante questo strumento «il decorso delle infezioni è analogo a quello di paesi come la Spagna ed il Portogallo in cui queste misure non sono state introdotte».

Secondo Coltorti è opportuno piuttosto «divulgare accuratamente come si deve comportare chi viene contagiato dal virus» ed è fondamentale avviare una campagna informativa «per comunicare come intervenire tempestivamente nelle fasi precoci della malattia». Una campagna che ritiene opportuno diffondere «sia ai medici di medicina generale che all’intera popolazione».

I favorevoli, Pd e Italia Viva. Mastrovincenzo (Pd): «Vaccini strada più efficace per uscire da questa situazione»

Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale Pd

«Sono favorevole a questa ipotesi – spiega il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo – I vaccini sono la strada più efficace per uscire da questa situazione e ogni proposta che vada in questa direzione è da perseguire». Il dem si dice «favorevole» anche ad un eventuale obbligo vaccinale per uscire rapidamente dalla pandemia.

Carrescia (Italia Vita): «Un provvedimento che era da prendere da tempo»

«Sono perfettamente d’accordo – afferma Piergiorgio Carrescia, membro dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva –  I percorsi di chi ha avuto senso di responsabilità e si è vaccinato vanno distinti da quelli di coloro che non si sono voluti vaccinare aumentando il rischio della diffusione del Covid. Un provvedimento che era da prendere da tempo».

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