Ancona-Osimo

Mes, c’è l’intesa. Coltorti: «Se restano le condizionalità, saremo attenti che non venga mai utilizzato»

Anche se la maggioranza ha vacillato sul Fondo Salva Stati, con una frangia dei 5 Stelle contrari e l'attacco di Renzi, il Governo giallorosso alla fine ha retto ed è riuscito a superare lo scoglio

Senato della Repubblica (foto da Wikipedia)

ANCONA – Il Governo non si spacca sul Mes. Camera e Senato hanno approvato la risoluzione di maggioranza sul Meccanismo europeo di stabilità, nonostante la tensione con Matteo Renzi (Italia dei Valori) che chiede la crisi.

Il documento, criticato dall’opposizione e da una parte della maggioranza per le condizionalità a cui devono assoggettarsi i Paesi che ne vogliono usufruire, è riuscito comunque a spuntare il via libera. Se per il Pd che lo caldeggia il Mes è una opportunità di credito, per l’opposizione (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) è uno strumento non paragonabile ad un fondo monetario europeo, mentre i Renziani di Italia Viva sono andati all’attacco chiedendo più risorse per la sanità.

Cos’é il Mes? Entrato in vigore nel 2012 per contrastare l’impatto della crisi economica del 2008, il Mes, o fondo salva Stati, è un fondo monetario che ha l’obiettivo di mantenere la stabilità finanziaria nell’Eurozona, sostenendo nei momenti di crisi gli Stati membri che hanno adottato l’euro come moneta unica. Uno strumento che è stato utilizzato per soccorrere Portogallo, Cipro, Spagna e Grecia, suscitando polemiche e divisioni nel mondo economico e politico. Con l’avvento della pandemia la linea di credito è stata modificata e destinata esclusivamente alle spese sanitarie per contrastare la crisi scatenata dal covid-19: un prestito, a tasso agevolato, e con controlli più leggeri rispetto al passato, quando misero in ginocchio la Grecia. Anche in questo caso, però, ci sono divisioni sull’opportunità di utilizzare queste risorse.

La risoluzione di maggioranza
Tra gli impegni chiesti al governo in Europa, nella risoluzione di maggioranza varata ieri dai due rami del Parlamento (Camera e Senato) c’è che «qualsiasi decisione sul ricorso alla linea di credito sanitaria del Mes sia assunta solo a seguito di un preventivo ed apposito dibattito parlamentare e previa presentazione da parte del Governo di un’analisi dei fabbisogni, nonché di un piano dettagliato dell’utilizzo degli eventuali finanziamenti».

Inoltre si chiede al Governo di «sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell’Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes». Infine nella risoluzione si legge anche che «lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenda sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes».

Intanto oggi e domani (11 dicembre) il presidente del Consiglio Giuseppe Conte prenderà parte al vertice del Consiglio Europeo dove si affronteranno diversi temi: dai problemi legati all’emergenza covid, al miglioramento ambientale fino alla lotta ai cambiamenti climatici, dalla Brexit all’uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea, dalla sicurezza con la lotta al terrorismo alla politica estera, fino alla politica economica e monetaria.

Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

«Si è parlato di contrasti all’interno della maggioranza ed in particolare all’interno dei 5 Stelle. Eppure è stato dato mandato a Conte a partecipare – commenta il senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato -. Parlare di Mes per un gruppo politico che non l’ha mai voluto è sempre una questione delicata, ma non è possibile non occuparsene se tutto il resto d’Europa ne parla».

Una frangia dei pentastellati è sempre stata contraria al Meccanismo europeo di stabilità: «Ricordo, per chi se ne fosse dimenticato, che il Mes è stato attivato dal Governo Berlusconi che aveva al suo interno ministri che ora militano nella Lega ed in Fratelli d’Italia che, guarda caso ora dicono di non volere il Mes» spiega il senatore. Secondo Coltorti, per cambiare il Mes, «che è quello che auspica il Movimento, si deve partecipare ai tavoli. Il Mes è figlio di un periodo storico in cui la politica economica europea era governata dall’austerity e dal pareggio di bilancio ed il Recovery Fund ha chiaramente mostrato come la politica europea, per affrontare l’emergenza epidemiologia, sia cambiata».

Secondo il senatore, infatti, con la pandemia di covid-19, sta emergendo un volto «più solidale dell’Europa e più attento alla crescita collettiva che è necessario alimentare». Inoltre puntualizza che «non viene dato mandato al presidente Conte di firmare un trattato. I trattati vengono ratificati o meno dal Parlamento. Il Movimento 5 Stelle sarà attento a che il Mes, se continuerà ad avere le condizionalità che erano state approvate in passato, non venga mai utilizzato».

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