Ancona-Osimo

Insulto razzista a giocatrice dell’Ancona Respect, la presidente: «Chi tocca una di noi tocca tutte. Siamo tutte Elisabeth»

La giovane calciatrice di origini nigeriane era stata definita 'mangia banane' mentre si stava disputando la partita di calcio femminile under 17 tra Alma Juventus Fano e Ancona Respect. La presidente sottolinea l'importanza della denuncia mediatica

L'allenatrice Silvana Pazzagli con Elisabeth

ANCONA – «Si è trattato di un episodio gravissimo». Silvana Pazzagli, presidente dell’Ancona Respect, prende posizione dopo che una calciatrice della sua squadra, la 15enne Elisabeth di origini nigeriane, è stata definita ‘mangia banane’ mentre si stava disputando la partita di calcio femminile under 17 tra Alma Juventus Fano e Ancona Respect.

Ad offenderla sarebbe stato un genitore di una calciatrice della squadra avversaria, dopo che la giovane atleta, che in quel momento non stava giocando, aveva espresso la sua opinione su un calcio di rigore assegnato al Fano. Sia Elisabeth che la sua allenatrice non intendono denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, ma vogliono tenere i riflettori accesi per evitare che si ripetano altri episodi di razzismo.

Elisabeth la calciatrice insultata

Un episodio, quello accaduto nelle Marche, sul quale ha preso posizione anche il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, che ha condannato il fatto, affermando che aspetterà la calciatrice sul campo e sugli spalti dello stadio di Ancona, per premiarla in nome del calcio vero fatto solo di gioia, amicizia e rispetto.

«Condanniamo episodi come questo e ci impegniamo per primi per educare i genitori delle nostre calciatrici a comportamenti giusti, rispettosi ed etici» spiega la presidente ricordando che la squadra aderisce alla campagna europea contro il razzismo, tanto che «il simbolo del nostro scudetto sono due mani, una chiara e una scura che si stringono a simboleggiare la solidarietà tra culture». «La lotta alle discriminazioni di ogni natura è una nostra battaglia – spiega Pazzagli – e l’inclusione è vera solamente quando è praticata davvero».

L’allenatrice di Ancona Respect aggiunge: «Molte della ragazze che giocano da noi non avrebbero potuto farlo in altre squadre, il nostro interesse non è selezionare, ma permettere a tutte di esprimersi e di poter giocare e dare il meglio di sé». Una logica, quella della presidente, che ha regalato grandi soddisfazioni dal momento che alcune delle calciatrici si sono messe in evidenza al punto di essere chiamate anche al centro federale.

Le calciatrici sul campo

«Il nostro valore è quello dell’appartenenza – spiega – chi tocca una di noi tocca tutte. Siamo tutte Elsabeth». Pazzagli sottolinea infine l’importanza della denuncia mediatica: «La collettività deve educarsi a non essere razzista. Il razzismo purtroppo c’è, ma episodi di questo tipo vanno isolati e non imitati. Inoltre – conclude – bisogna sempre tenere presente che la maggior parte delle persone che emigrano lo fanno per trovare un futuro migliore, sono situazioni dolorose».

Elisabeth commenta l’episodio affermando «sono contenta che se ne stia parlando» e spiega di aver ricevuto molta solidarietà. Cosa ti senti di dire alla persona che ti ha offeso? «La figura l’hai fatta tu» dice, aggiungendo «non smetterò mai di giocare» per l’offesa ricevuta e annuncia che presto sarà di nuovo in campo.

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