Ancona-Osimo

Infortuni sul lavoro, Galli (Cgil): «Occorre un forte intervento di formazione e prevenzione sui rischi professionali»

L'incidente avvenuto a Torrette riaccende i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro. Ne abbiamo parlato con il segretario regionale Cgil Marche

L'intervento dei poliziotti a Torrette

ANCONA – È ancora morte sul lavoro nelle Marche. L’infortunio mortale avvenuto questa mattina 24 luglio a Torrette di Ancora, in via Flaminia, dove un 44enne romeno ha perso la vita dopo essere caduto mentre stava pulendo le vetrate del palazzo, riaccende i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro.

Sulla vicenda indaga la Polizia Scientifica della Questura di Ancona, intervenuta sul posto insieme all’Asur. A provocare la caduta, da circa 4 metri di altezza, avvenuta intorno alle 8, sembrerebbe essere stato un malore, questa la prima ipotesi, ma forze dell’ordine e Asur, che hanno eseguito gli accertamenti, non tralasciano alcuna pista.

Intanto quella dell’operaio è l’ennesima morte bianca che avviene nella nostra regione. Guardando ai dati dell’ultimo report Inail, nei primi 5 mesi del 2021, nelle Marche sono stati denunciati 6.628 infortuni sul lavoro (+10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). A crescere non sono solo gli infortuni in occasione di lavoro, ma anche quelli in itinere. Nei primi 5 mesi sono stati 7 gli infortuni mortali, ai quali aggiungere anche quello accaduto all’operaio romeno. Nella provincia di Ancona sono stati denunciati 2.386 infortuni (+16,2%), di cui 2 mortali.

Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche con delega alla sicurezza sul lavoro

«Premesso che la dinamica dell’infortunio è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, per cui attendiamo gli esiti degli accertamenti, in ogni caso quello di oggi rappresenta l’ennesimo grave lutto che colpisce la nostra regione e il primo pensiero va ai familiari dell’operaio deceduto» afferma Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche con delega alla sicurezza sul lavoro. Il sindacalista sottolinea che, con la ripresa dell’attività lavorativa dopo il lockdown, se da un lato il Paese torna a crescere, parallelamente sono purtroppo cresciuti anche gli infortuni e le malattie professionali.

Un fenomeno, quello delle morti bianche, che per essere arginato, richiede «un forte intervento di formazione e prevenzione sui rischi correlati all’attività professionale». Un punto saliente secondo Galli, che evidenzia la necessità di utilizzare «tutti i sistemi di protezione». «La sicurezza – prosegue – non deve mai essere vista come un costo, perché la vita non ha prezzo».

La sfida, per il sindacalista, è quella di agire attraverso due vie: da un lato intervenendo sulle imprese affinché «vengano rispettati tutti i protocolli di sicurezza» dall’altro sulle Istituzioni, che «devono vigilare sul rispetto di questi protocolli» e che devono garantire «organici sufficienti per una adeguata azione di controll».

Antonio Mastrovincenzo

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo che  sottolinea la necessità di un intervento per porre fine alle morti sul lavoro: «Su questo tema è indispensabile l’impegno di tutti, a partire da imprese e istituzioni, investendo in sicurezza, prevenzione e formazione – afferma – anche la Regione può e deve fare di più, aumentando le risorse per il finanziamento delle attività di prevenzione, incrementando il numero degli addetti alle attività di protezione dai rischi in ambito lavorativo e definendo al più presto il Piano di prevenzione. Ho già avanzato queste proposte concrete in una mozione, che ho depositato nelle scorse settimane».

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