Ancona-Osimo

Incidenti stradali nelle Marche, Ancona maglia nera per le 4 ruote, Pesaro per le bici

I dati dal report dell'Aci. Ascoli Piceno è fra le province italiane con il più basso indice di mortalità. Secondo lo studio il venerdì è il giorno in cui si verificano più sinistri, il 15,4% sul totale. Crescono le vittime tra pedoni e ciclisti

ANCONA – Diminuiscono gli incidenti stradali nelle Marche, ma ad Ancona spetta il triste primato dei sinistri. È il dato che emerge dal report dell’Aci (Automobile Club Italia) “Localizzazione degli incidenti stradali 2018”, e diffuso dall’Agenzia Dire, che ha analizzato i sinistri avvenuti in Italia.

Nel 2018 sulle strade marchigiane si sono verificati 5216 incidenti che hanno provocato il ferimento di 7298 persone e la morte di altre 87. Un quadro non certo positivo, ma anche comunque vede numeri in calo rispetto al 2017, quando gli incidenti toccarono quota 5484 con 96 morti e 7756 feriti.

Come dicevamo maglia nera alla provincia di Ancona con 1618 incidenti, 28 morti e 2283 feriti tallonata dalla provincia di Pesaro Urbino che ha registrato 1250 incidenti, 21 morti e 1719 feriti. Andando ad analizzare più da vicino il dato emerge che il 70% dei veicoli coinvolti negli incidenti stradali sono state le automobili (6719), il 10,5% le motociclette (997), il 6,7% i veicoli industriali e commerciali (647), il 5,8% le biciclette (553), il 4,4% gli scooter (425) e solo nello 0,62% dei casi si è trattati di autobus (59).

Il primato degli incidenti in bicicletta e scooter spetta alla provincia di Pesaro Urbino (237 bicicletta e 146 scooter), mentre Ancona spicca in negativo per i sinistri che coinvolgono le automobili (2166).

La maggior parte degli incidenti stradali sono avvenuti sulle strade urbane (2862), seguite da quelle extraurbane principali (1061), e poi dalle strade extraurbane secondarie (908). Fanalino di coda per incidentalità le autostrade (169).

Ascoli-Piceno, invece, insieme a Rimini, Monza e Milano è tra le province italiane dove i sinistri sono meno gravi, con un indice di mortalità dell’1%.

IL DATO NAZIONALE
Nel 2018 in Italia si sono verificati 37.228 incidenti, di cui 1.166 mortali, 1.344 decessi e 59.853 feriti. Andando a spulciare ancora di più i dati emerge che 76 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 6 in autostrada e 18 sulle strade extraurbane.

Al venerdì spetta la maglia nera, è infatti il giorno in cui si verificano più incidenti, il 15,4% sul totale. Attenzione dalle 18 alle 20, l’orario più critico per la maggiore incidentalità forse dovuta alla stanchezza e al calo dell’attenzione, mentre i mesi più neri sono quelli di giugno e luglio.

Nel 2018 è rimasto sostanzialmente stabile il numero degli incidenti avvenuti in autostrada, però è cresciuto quello dei morti (ad incidere sul report le vittime del crollo del Ponte Morandi). Situazione opposta sulle strade extraurbane, dove aumentano gli incidenti ma rimane sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%). Nei centri abitati invece diminuiscono sia gli incidenti che i morti (-2,7% e -4,2%), specie nei centri più piccoli attraversati da strade extraurbane.

A pagare lo scotto maggiore sono i più deboli, ovvero pedoni, ciclisti e centauri. Crescono le vittime: il 34,8% sono centauri, il 22,4% pedoni e il 17,8% ciclisti. In particolare i mezzi a due ruote, specie le bici, sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali e l’indice di mortalità sulle due ruote (biciclette, motorini e moto) è molto più elevato rispetto a quello delle quattro ruote. Il dato relativo alle due ruote ha fatto registrare più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidenti, rispetto all’1,3 delle auto. Insomma un triste primato che impone una maggiore attenzione sulla strada sia da parte di chi viaggia sulle due ruote che degli altri utenti della strada.

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