Ancona-Osimo

Porto di Ancona, vigili a lavoro per stabilire le cause dell’incendio

Fra le ipotesi al vaglio, il guasto elettrico e il dolo. Le Fiamme Rosse hanno già svuotato la porzione del capannone in concessione a Frittelli. In giornata la verifica nella porzione del capannone dove si è sviluppato il rogo

ANCONA – Partiranno in giornata i primi sopralluoghi dei Vigili del Fuoco volti a far luce sulle cause alla base dell’incendio che nella notte di martedì si è sviluppato nel capannone ex Tubimar al porto di Ancona.

Le fiamme rosse che lavorano ininterrottamente sul sito del rogo dalla notte dello scoppio, hanno svuotato completamente la porzione della struttura in concessione alla Frittelli Marittime, mentre nella parte in concessione ad Ase sono in corso delle verifiche tecniche per stabilire la pericolosità della struttura. Il rogo ha infatti deformato completamente la struttura in ferro e il rischio è quello di cedimenti.

Terminate queste verifiche i Vigili del Fuoco eseguiranno i sopralluoghi nella parte più danneggiata della struttura per stabilire le cause dell’incendio che ha devastato 40mila metri quadrati di capannone.
Tra le ipotesi, nessuna delle quali è esclusa, ci sono il guasto all’impianto elettrico e il dolo. Lunedì arriverà sul tavolo della Procura la perizia dei Vigili del Fuoco, mentre le indagini sono affidate alla squadra mobile di Ancona e ai Carabinieri del Noe (nucleo operativo ecologico) che verificherà eventuali reati ambientali. 

All’interno della parte svuotata, le fiamme rosse hanno rimosso carta e gomma piuma (poliuretano espanso) che erano stipati all’interno dello stabilimento. Intanto la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo di inchiesta per incendio, un atto dovuto, e sta acquisendo anche i rilievi delle analisi Arpam sulla qualità dell’aria. Per ora nessuna ipotesi è esclusa.

L’area ex Tubimar, di proprietà del Demanio Marittimo dello Stato e gestita dall’Autorità di sistema portuale, ha una superficie complessiva di 100 mila metri quadri di cui 45.891 metri quadrati coperti, suddivisi in 12 capannoni e ulteriori due strutture adibite a palazzine uffici, non coinvolte nell’incendio. Sono 11 i concessionari operativi nella struttura ex Tubimar.

Sette hanno in concessione aree all’interno dei capannoni per una superficie totale di circa 36.091 metri quadrati: tre società avevano depositi per attività logistiche (Ase, Frittelli Marittime Group, Icop); tre depositi per la cantieristica navale (Fincantieri, Cpn, Consorzio navale scarl); un deposito per mezzi di sollevamento e piattaforme mobili (Omec). L’incendio ha danneggiato in particolare i capannoni in concessione ad Ase e Frittelli Maritime Group.

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