Ancona-Osimo

Paura sulla Msc per un guasto tecnico. A bordo un gruppo di imprenditori dell’anconetano

L'imbarcazione era partita il 30 agosto dal porto di Ancona. Ieri sera intorno alle 23 un blackout al quale ne è seguito un altro oggi pomeriggio intorno alle 14 causato da un guasto al generatore

ANCONA – Momenti di panico a bordo della nave da crociera Msc Sinfonia partita dal porto di Ancona venerdì scorso (30 agosto). Ieri sera (4 settembre) intorno alle 23 dopo essere salpata da Santorini si è verificato un black out elettrico dovuto a un incendio al generatore. A bordo un gruppo di 4 imprenditori dell’anconetano con le loro famiglie.

«Hanno chiuso tutte le porte antincendio e il comandante della nave ha annunciato agli altoparlanti che c’era un incendio a bordo e hanno fermato i motori per una quarantina di minuti di circa – racconta Raffaele Consolani – poi intorno alle 14 di oggi un nuovo black out a causa del quale siamo stati fermi nuovamente per circa un’oretta. La paura è stata tanta, specie per i bambini e le donne. Ora stiamo costeggiano e speriamo che non accada più niente». La nave dovrebbe arrivare domani intorno alle 13 a Dubrovnik in Croazia, anche se potrebbe esserci qualche ritardo sulla scaletta prevista. Il rientro ad Ancona è previsto per venerdì 6 settembre alle 18.

La Msc Crociere in una nota fa sapere che si è trattato di un problema tecnico e parla di «una riduzione temporanea dell’alimentazione che è stata prontamente risolta e non ha influito in alcun modo sull’esperienza della vacanza degli ospiti».

Inoltre spiegano che per ripristinare la piena potenza della nave «è stato necessario ridurre la velocità di navigazione e – sebbene al momento siamo ottimisti di riuscire a recuperare eventuali ritardi – l’orario di arrivo a Dubrovnik potrebbe slittare leggermente rispetto al programma. Eventuali ritardi saranno comunicati tempestivamente ai nostri ospiti».

«La sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio non è mai stata a rischio. La sicurezza è e sarà sempre la nostra priorità numero uno» conclude la nota.

 

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