Ancona-Osimo

In pensione il commissario Michele Vino

Ha partecipato alle indagini sul "mostro di Foligno" e alla cattura di esponenti della mafia russa e ha lavorato con figure di primissimo piano della Polizia di Stato come De Gennaro e Manganelli

Michele Vino
Michele Vino

ANCONA – Ha partecipato alle indagini sul “mostro di Foligno” e alla cattura di esponenti della mafia russa. Ha preso parte alle operazioni sulla prima associazione di stampo mafioso marchigiana e su quelle dei furgoni portavalori. Questa mattina però il commissario Michele Vino ha salutato i colleghi che lascia per la pensione. La cerimonia è avvenuta nella “Sala Albanese” della Questura di Ancona, alla presenza del questore Oreste Capocasa.

Entrato in Polizia nel 1980 Michele Vino è stato assegnato ai reparti investigativi della Polizia con la Criminalpol e il Servizio Centrale Operativo. Ha lavorato con figure di primissimo piano della Polizia di Stato come De Gennaro e Manganelli (all’epoca Capi del Servizio Centrale Operativo) partecipando alle indagini che hanno portato alla cattura di latitanti mafiosi, nonchè portando un valido apporto alle indagini del “mostro di Foligno”.

Successivamente è stato assegnato alla Criminalpol Marche diretta originariamente dalla dottoressa Santorsola. Ha prestato poi servizio nella Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Ancona. Nelle Marche ha partecipato alle indagini finalizzate al contrasto della mafia russa con la cattura, a Fano nell’anno 1993, di Monia Elson e nel 1998 con la cattura di Essine Yuri a Madonna di Campiglio.

Altre indagini importanti a cui ha partecipato, sono state quelle a che hanno portato allo smantellamento del gruppo responsabile delle rapine ai furgoni portavalori dello scorso 30 agosto 2017 in territorio pugliese e il contrasto della prima associazione di stampo mafioso “marchigiana” che ha visto la condanna lo scorso 22 gennaio a Macerata del clan facente capo alle famiglie Perricciolo/Schiavi.

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