Ancona-Osimo

Ancona, il figlio litiga al telefono ed esce di casa. La mamma alla polizia: «Ero preoccupata per lui»

Una vicenda misteriosa quella accaduta ieri sera (25 novembre) in zona porto. La polizia ha fermato un uomo con una vistosa ferita alla mano

La polizia durante controlli ad Ancona (foto d'archivio)

ANCONA – Violento al litigio al telefono, poi saluta la madre ed esce di casa. La donna allerta le volanti. È quanto accaduto nella serata di ieri (25 novembre), quando al numero unico di emergenza 112, secondo quanto si apprende, sarebbe arrivata una chiamata da parte di una donna alquanto allarmata. Una vicenda misteriosa che coinvolge due ragazzi dell’anconetano.

«Pronto polizia? Mio figlio si è allontanato di casa dopo aver avuto un brutto litigio con qualcuno, al telefono. Sono preoccupata per lui», avrebbe confessato la signora alla sala operativa. In una manciata di minuti, gli agenti della questura dorica si sono messi sulle tracce del ragazzo.

Il fiuto degli investigatori ha condotto gli uomini delle volanti nell’area portuale. Alla vista della pantera, un uomo si sarebbe nascosto tra le auto in sosta. Insospettiti, gli agenti sono scesi dalla volante e con calma e sangue freddo hanno approcciato il giovane.

Polizia e carabinieri sul posto

Ci hanno messo poco gli operatori a notare che addosso aveva uno strofinaccio. Sotto quello straccio, una ferita abbastanza vistosa. «Cosa ha fatto alla mano?», gli avrebbero chiesto gli agenti. «Non lo so, non mi sono accorto di niente» avrebbe spudoratamente mentito il 32enne, di origine tunisina.

Addosso, guarda caso, l’uomo aveva la carta d’identità e il cellulare del ragazzo che avrebbe dovuto incontrare: «Non li ho mica rubati. A quel ragazzo, queste cose gli sono cadute e io le ho raccolte». Si trattava proprio del figlio della donna che aveva chiamato il 112. In tasca, il tunisino teneva persino un coltello con una lama da 7 centimetri. Caricato sulla volante, è stato portato negli uffici di via Gervasoni e denunciato per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere.

Intanto, un’altra pantera raggiungeva l’abitazione del figlio della donna. «Cos’è successo a mio figlio? Non so niente», pare abbia risposto il padre agli uomini della Squadra volante. Neanche il tempo di snocciolare l’intera vicenda che il ragazzo è rientrato a casa in preda ai fumi dell’alcool. Nonostante avesse alzato troppo il gomito, però, ha ringraziato i poliziotti che gli hanno restituito documenti e telefono. Insomma, una vicenda misteriosa finita (per lui) a tarallucci e (troppo) vino.

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