Ancona-Osimo

Green pass esteso ai lavoratori dei ristoranti, Confcommercio: «Allargare a tutti i lavoratori al pubblico»

Il provvedimento, che dovrebbe essere varato in settimana, potrebbe entrare in vigore già tra fine mese, inizio ottobre e riguardare anche i lavoratori di palestre e piscine, dei trasporti a lunga percorrenza e della pubblica amministrazione

Massimiliano Polacco direttore generale Confcommercio Marche

ANCONA – Ristoratori, lavoratori di palestre e piscine, dei trasporti a lunga percorrenza e poi anche della pubblica amministrazione. Sono queste le categorie per le quali dal primo ottobre potrebbe scattare l’obbligo di Green pass. Il provvedimento che dovrebbe essere varato entro la fine di questa settimana, potrebbe entrare in vigore già tra fine mese, inizio ottobre.

Una misura discussa dal Governo ai tavoli anche con le associazioni di categoria, fra le quali Confcommercio, che tuttavia non è d’accordo sul fatto che i ristoranti siano sempre i primi settori a pagare il prezzo delle misure adottate per limitare la diffusione della pandemia.

«Noi eravamo contrari ad estendere il Green pass solo ai ristoranti – puntualizza Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali – , vogliamo che interessi le categorie di lavoratori che operano a contatto con il pubblico».

«Riteniamo – prosegue – che sia necessario allargare il quadro di riferimento non più solo alla ristorazione, ma anche ai lavoratori del settore trasporti e a quelli che hanno rapporti con il pubblico: dove c’è assembramento occorre usare il Green pass».

Secondo Polacco «non si possono più usare solo i ristoranti come punto di controllo della certificazione verde, per spingere i cittadini a vaccinarsi», la certificazione va allargata «ad una platea più vasta di imprese e di lavoratori», inclusa la pubblica amministrazione.

Fra le due strade ipotizzate dal Governo, obbligo vaccinale e estensione del Green pass, Polacco precisa di preferire «al momento» questa seconda «sperando che la popolazione si vaccini». Intanto nei ristoranti e bar, con l’entrata in vigore del lasciapassare per i clienti che vi accedono e vogliono consumare al chiuso, si sono registrate delle criticità, attutite dalla stagione estiva che ha consentito ai gestori di giostrarsi con gli spazi all’aperto.

Eppure, nonostante questo, le problematiche non sono mancate e la quota di persone sprovviste della certificazione verde che si sono presentate nei locali delle Marche ha oscillato «tra il 5 e il 10%», un numero che tuttavia i gestori dei locali hanno gestito facendo consumare queste persone nei tavoli all’aperto: alcuni locali hanno optato per piazzare all’interno i clienti con il pass così da lasciare fuori quelli sprovvisti, in modo da non subire perdite economiche.

Ma se l’estate ha attutito il colpo, l’autunno in arrivo preoccupa non poco l’associazione di categoria, visto che «non si possono più mettere le persone fuori» come fa notare il direttore di Confcommercio: «Basta che in una comitiva ci sia anche una sola persona senza il Green pass, se in estate si metteva all’aperto, adesso che si fa?». Insomma la misura «sta diventando e diventerà un problema, per questo spingiamo per la vaccinazione, perché crediamo che sia l’unica strada».

«I problemi ci saranno, se non vengono vaccinati tutti» e il rischio è che i locali perdano nuovamente clientela, un danno che si andrebbe ad aggiungere alle lunghe chiusure dell’anno scorso.

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