Ancona-Osimo

Ancona non è una città per giovani. Crollano le nascite e aumenta la popolazione “over”, Capogrossi: «Effetto dell’instabilità»

Ancona di nuovo sotto quota 100mila abitanti. La popolazione invecchia e diminuisce la natalità. Tra gli stranieri svettano i romeni

Immagine di repertorio

ANCONA – Di nuovo sotto quota 100mila abitanti. La popolazione anconetana invecchia e diminuisce la natalità. Nel 2021 abbiamo toccato i 99.665 abitanti, quando solo un anno prima sfondavamo il muro dei 100mila raggiungendo quota 100.547. Questa è la foto scattata al primo gennaio 2022 dalla Direzione Scales, ovvero dal lavoro sinergico di Ufficio Anagrafe, Stato Civile, Statistica, del Comune di Ancona. Un trend sostanzialmente in linea con quanto avviene su campo nazionale, ma che preoccupa in quanto evidenzia una mancanza di politiche sociali adeguate ad invertire la rotta. 

Non è una città per giovani

Aumentano addirittura gli ultracentenari ad Ancona, passati da 47 nel 2020 a 51 nel 2021 (nel 2016 erano soltanto 16). E cresce anche l’età media nel nostro territorio: 45 anni per gli uomini e 49 per le donne, contro i 47,6 delle donne e i 43,7 degli uomini in riferimento al 2013. Il dato fa il paio con quello della comunità straniera maggiormente presente in città, quella romena.

«C’è una liaison con le caratteristiche professionali offerte da alcuni appartenenti a determinate comunità – spiega l’assessore ai servizi sociali Emma Capogrossi -. Infatti in una popolazione che invecchia cresce la domanda di servizi di assistenza agli anziani. Ma laddove il sistema sanitario è carente, ecco che si ricorre all’aiuto da parte di privati». E non è un mistero che ad offrire il servizio di badante sono in larga parte cittadini provenienti dalla Romania. Ma nonostante ciò, anche la comunità romena è in calo rispetto al 2020, che passa da 2.848 unità a 2.665. A confermare che questo non è un Paese per giovani, il dato sulla natalità: un crollo verticale da 673 del 2020 a 568 del 2021. Il saldo naturale tra morti e nati, è sempre negativo ed ammonta nel 2021 a -724 contro i – 671 del 2020.

Le famiglie

Curva in discesa anche per il numero di famiglie: nel 2021 erano 47.298 contro le 47.820 del 2020. Nel secondo anno del Covid, gli anconetani tornano a sposarsi, sia con rito civile che religioso. Si incrementa il numero delle convivenze e calano le unioni civili. «È l’effetto della forte precarietà che c’è in tutto il Paese e quindi anche nel nostro territorio – continua l’assessore -: la mancanza di stabilità lavorativa ed economica disincentiva la formazione di nuove famiglie e scoraggia le coppie a fare figli». I nuclei familiari, dunque, passano da 47.820 del 2020 alle 47.298 del 2021 e il primato resta sempre quello dei single: 19.819 nel 2021 contro 19.974 del 2020. 

Le politiche sociali

«Abbiamo fatto e stiamo facendo interventi a sostegno delle famiglie che hanno più difficoltà – spiega Capogrossi – ma servono delle riforme in ambito nazionale». Nello specifico l’intervento comunale è limitato «alla facilitazione dei servizi alla persona – spiega l’assessore – o agli asili nido, così come ai centri diurni e ricreativi. E no è mancato neanche il sostegno alle famiglie nella cura dei figli, ma certe politiche più impattanti vanno attivate su un livello più alto». Lo spunto potrebbe essere quello dei Paesi del nord Europa «dove ci sono tante agevolazioni in più per le famiglie, per i giovani, il lavoro e lo studio – specifica l’assessore Capogrossi – dunque occorre promuovere e sostenere concretamente il progetto di vita delle persone, altrimenti rimarremo ancora troppo indietro». 

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