Ancona-Osimo

Giornata Mondiale dell’Ambiente, all’Univpm si formano ‘Disaster Manager’

Gestisce in modo integrato i rischi e le problematiche legate al degrado ambientale ​e agli eventi estremi ed è esperto di pianificazione e gestione delle emergenze​ma, della conservazione e del recupero dell'ambiente

ANCONA – Fronteggiare i disastri provocati dal cambiamento climatico? Si può grazie anche alla figura del Risk manager specializzato in disastri ambientali. All’Università Politecnica delle Marche questa figura viene formata già da un ventennio, da quando il corso nacque per rispondere ad alcune criticità presenti sul territorio anconetano, dal rischio sismico a quello industriale. Da lì in poi si sviluppò’ diventando un corso di laurea magistrale in Rischio Ambientale e Protezione civile. 

Il Risk manager è specializzato nella gestione delle emergenze e protezione dell’ambiente. Un tema più che mai attuale di cui abbiamo parlato nella Giornata Mondiale dell’Ambiente, World Environment Day, con la professoressa Anna Annibaldi docente di Legislazione e Monitoraggio ambientale del corso di Laurea In Rischio ambientale e Protezione civile. Si tratta di una festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che viene celebrata ogni anno il 5 giugno a partire dal 1974.

Professoressa Anna Annibaldi Univpm

Siccità, ondate di calore, incendi gravi, innalzamento dei livelli del mare, inondazioni, scioglimento dei ghiacci, tempeste intense e perdita di biodiversità. Sono alcune delle manifestazioni del cambiamento climatico, i cui effetti si verificano con sempre maggior frequenza. Solo nelle Marche l’alluvione del 15 settembre scorso aveva causato 13 vittime e danni ingenti, pochi mesi dopo, a metà maggio, un nuovo fenomeno che ha causato allagamenti nel pesarese e numerose frane sparse per la regione, dopo aver devastato la vicina Emilia-Romagna.

«Il Disaster manager – spiega la professoressa Anna Annibaldi – è in grado di gestire in modo integrato i rischi e le problematiche legate al degrado ambientale​ e agli eventi estremi (terremoti, alluvioni, epidemie …)​, è esperto di pianificazione e gestione delle emergenze​ma anche della conservazione e recupero dell’ambiente».

Quanto è importante alla luce dei disastri naturali causati dal cambiamento climatico che si sono verificati anche nelle Marche, formare laureati in grado di lavorare sulla prevenzione e sulla gestione dell’ambiente e della protezione civile?

«È fondamentale. Abbiamo bisogno di professionisti che abbiano conoscenze e competenze sugli eventi estremi per poterli prevenire ma anche mitigare e gestire. Questi fenomeni sono sempre più frequenti e impattanti per cui i nostri laureati rappresentano una risorsa importantissima per fronteggiarli».

Oltre ad esondazioni fluviali ed erosione costiera, quali sono le maggiori criticità nelle Marche? Come prevenirle?

«Sicuramente nelle Marche oltre ad alluvioni ed erosioni il pericolo sismico rappresenta una criticità importante. Inoltre, l’attenzione sul monitoraggio della qualità dell’aria e dell’acqua devono essere sempre altissime, mai abbassare la guardia! Prevenire significa conoscere in questo ambito, ognuno di noi può fare la sua parte, dall’utilizzo di materiali “green”, ad una mobilità sostenibile fino al riuso e riciclo. Stiamo assistendo ad una transizione nella quale la protezione ambientale e la protezione civile sono protagonisti e noi tutti dobbiamo esserlo. Non c’è una ricetta perfetta ma tante buone pratiche da mettere in campo».

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