Ancona-Osimo

“Ghost Jobs”, domiciliari respinti per Bonci

Così ha deciso il Tribunale del Riesame nei confronti del geometra del Comune di Ancona che resta dunque in carcere. Il legale Leonardi: «Potremo fare una valutazione solo dopo aver letto le motivazioni»

Comune di Ancona
Comune di Ancona

ANCONA – Sono stati respinti gli arresti domiciliari per Simone Bonci il geometra accusato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta “Ghost Jobs” relativa ad alcuni appalti pubblici del Comune di Ancona. Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata ieri, 26 novembre, dai legali che chiedevano una misura cautelare meno severa ritenendo che non sussistesse il rischio né di inquinamento di prove né di reiterazione del reato, dal momento che il dipendente non può più recarsi al lavoro. La motivazione arriverà fra qualche settimana.

«Potremo fare una valutazione solo dopo aver letto le motivazioni del Tribunale», spiega Riccardo Leonardi, legale difensore di Bonci insieme alla collega Lorenza Marasca.

Il geometra è accusato di corruzione aggravata in alcuni appalti pubblici del Comune finiti nel mirino della Polizia, fra i quali figurano anche quelli dei laghetti del Passetto. Il geometra, che prestava servizio ai Lavori Pubblici, avrebbe pilotato alcuni appalti in modo da favorire un cartello di imprese “amiche” in cambio di regali dagli imprenditori finiti ai domiciliari ai quali avrebbe “pagato” lavori eseguiti solo parzialmente o addirittura mai completati.

Nell’inchiesta “Ghost Jobs” ci sono complessivamente 35 persone indagate, fra i quali Bonci e 4 imprenditori, oltre all’assessore ai Lavori Pubblici Manarini che non è accusato di corruzione. Per gli altri indagati l’accusa è quella di abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico in atto pubblico, turbata libertà degli incanti e truffa aggravata.

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