Ancona-Osimo

Gas, nuova stangata in bolletta: +23,3%. Quadruplicate le truffe sul mercato dell’energia

Le associazioni dei consumatori, Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori, intervengono dopo il nuovo rincaro al prezzo del gas comunicato da Arera. Intanto le truffe crescono in maniera esponenziale

ANCONA – Nuova batosta sulle tasche delle famiglie con la bolletta del gas che continua il suo trend al rialzo. L’Arera, l’Autorità per l’energia, ha comunicato proprio ieri che il prezzo del gas nel mese di dicembre sale del 23,3% rispetto al mese precedente per quanto riguarda il mercato tutelato, ovvero quello con tariffe fissate dall’autorità per l’energia. Un incremento legato all’effetto delle quotazioni della materia prima, che a inizio dicembre aveva raggiunto punte di 135 euro al megawattora. Il timore è che prima che andrà in vigore il price cap (il tetto al prezzo stabilito a livello europeo per frenare i rialzi), la bolletta del gas possa crescere anche a gennaio

Una nuova mazzata che colpisce i consumatori già alle prese con una raffica di rincari, dai pedaggi autostradali ai mezzi pubblici, dalle assicurazioni ai mutui, dal costo del carrello della spesa ai viaggi, fino al caro carburante con i prezzi di benzina e gasolio che sono tornati a salire.

A causa del rialzo del prezzo del gas una famiglia media (quella che consuma 1.400 metri cubi annui di gas) ha speso nell’anno appena trascorso 1.866 euro in più rispetto al 2021, con un incremento della spesa del 64%. Un esborso in più non da poco. A questo quadro già critico si aggiungono anche gli affetti delle truffe che proprio con i rincari hanno subito «un incremento esponenziale» racconta Serena Cesaro di Federconsumatori Ancona.

«Le conciliazioni per truffe relative al mercato dell’energia sono praticamente quadruplicate – spiega – si tratta soprattutto di contratti non richiesti e per i consumatori è una doppia beffa perché si ritrovano con un gestore che non hanno mai richiesto e con tariffe triplicate». Una volta usciti dal contratto con il gestore precedente, infatti, con il quale un utente poteva avere tariffe fisse, il consumatore si ritrova a dover fare i conti con le tariffe del mercato attuale.

«In genere la cosa si risolve con la conciliazione – spiega – : chiediamo la chiusura del contratto mai richiesto e il rimborso delle fatture eventualmente pagate. Il cliente però se decide di tornare con il vecchio gestore si ritrova a dover fare un nuovo contratto con tariffe più alte di quelle che c’erano in passato, altri invece valutano nuove soluzioni».

Federconsumatori fa notare che l’incremento delle tariffe del gas «è in controtendenza rispetto alle quotazioni: questo andamento dimostra come le tariffe tardino ancora a beneficiare della riduzione sul mercato all’ingrosso, tanto che oggi il gas all’apertura dei mercati si attesta a 77,5 euro al megawattora, il 23% in meno rispetto alla media del mese precedente e il 31% in meno rispetto a due mesi fa. Un fenomeno che interessa anche il mercato libero, sul quale sarebbe necessario un attento monitoraggio per contrastare i fenomeni speculativi in atto».

Non solo, l’aumento della bolletta del gas «contribuirà ulteriormente alla crescita generalizzata dei prezzi, già insostenibile per molte famiglie e l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che nel 2023, ogni nucleo famigliare dovrà fare i conti con ulteriori aumenti legati ad altre spese, che comporteranno un esborso di 2.384 euro in più».

Sullo stesso tema interviene anche Unione Nazionale Consumatori che fa notare come le famiglie sono bersagliate da tutta una serie di rincari legati proprio al costo dell’energia che fa salire il costo di mutui, assicurazioni, carburanti, pedaggi autostradali, tariffe dei mezzi pubblici, spesa, viaggi, fino al caro carburante con i prezzi di benzina e gasolio che sono tornati a salire.

Corrado Canafoglia
L’avvocato Corrado Canafoglia

«Nonostante l’intervento del Governo e di Arera abbia limitato gli aumenti, non è stato possibile annullarli – dice l’avvocato Corrado Canafoglia di Unione Nazionale Consumatori – e nel quarto trimestre del 2022 i rincari al prezzo del gas sono stati nell’ordine del 59% per una famiglia ‘tipo’ nel mercato tutelato (la famiglia tipo è quella con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui, ndr). Il Decreto Aiuti del Governo era intervenuto sugli oneri generali di sistema azzerandoli sia nel settore elettrico che in quello del gas, interventi che avevano prodotto un impatto positivo su 30milioni di utenze domestiche e oltre 6milioni di piccole imprese, artigiani e commercianti. Tuttavia, l’incremento c’è stato e per quanto concerne l’energia le famiglie nel 2022 hanno speso 1.322 euro in più rispetto ai 632 euro del 2021».  

Le previsioni per il 2023, spiega Canafoglia, sono di «una riduzione del costo dell’energia elettrica del 19,5%, mentre la bolletta del gas cresce in controtendenza rispetto alle quotazioni di mercato e questo comporterà una ulteriore crescita generalizzata dei prezzi che investirà tantissimi settori, mettendo in difficoltà famiglie e imprese. Una stangata sulla quale il governo deve intervenire».

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