Ancona-Osimo

Focolaio Fincantieri, Beldomenico (Fiom Cgil): «Test e controlli a tappeto»

Il segretario generale Fiom Cgil Marche rimarca che le positività sono già 15 nel cantiere dorico e chiede screening nelle imprese metalmeccaniche del territorio

L'area Fincantieri al porto di Ancona
L'area Fincantieri al porto di Ancona

ANCONA – Sono già 15 i positivi rilevati fra i lavoratori Fincantieri di Ancona, per questo Fiom Cgil chiede un monitoraggio a tappeto fra le imprese che lavorano nell’interno dell’area portuale e più in generale nelle aziende che si occupano di metalmeccanica.

Il sindacato torna a sollevare la questione dopo il focolaio partito fra i lavoratori in appalto di Fincantieri: «I dati aggiornati alla fine della scorsa settimana – spiega Tiziano Beldomenico, segretario Fiom Cgil Marche – parlano di quindici casi positivi fra i lavoratori. È una situazione che ci preoccupa e che rischia ulteriormente di peggiorare, così come ci preoccupano i focolai che possono svilupparsi nelle altre imprese del territorio dove è complesso mantenere il distanziamento sociale» di almeno un metro. Oltre alla cantieristica navale ci sono anche le imprese dove si lavora nelle catene di produzione, dove i dipendenti sono costretti a stare vicino per consentire lo svolgimento dell’attività.

Leggi anche: Fabriano, la Fiom vuole uno screening di massa per gli operai metalmeccanici

Secondo Fiom Cgil, che da tempo chiede screening, mancano i controlli all’interno delle imprese. Il sindacato ha scritto nei giorni scorsi una lettera al Prefetto di Ancona per sensibilizzarlo sulla questione e per sollecitare verifiche stringenti: «C’è tensione fra i lavoratori che hanno paura di infettarsi e diffondere il contagio anche alle loro famiglie – prosegue -. Per questo chiediamo che vengano eseguiti test sierologici, tamponi rapidi e tutto quanto si possa fare per garantire la tutela della salute dei lavoratori». Per il segretario Fiom Cgil, «è un controsenso fare i test all’interno delle scuole, se poi i genitori degli alunni che vanno a lavorare nelle aziende non vengono controllati».

Tiziano Beldomenico segretario generale Fiom Marche
Tiziano Beldomenico segretario Fiom Ancona (immagine di repertorio prima dell’epidemia di covid)

«È necessario trovare una soluzione, anche se su base volontaria, visto che la legge non consente diversamente – osserva – bisogna però assolutamente arrivare a tracciare la situazione nelle aziende perché le sole mascherine non sono sufficienti a rendere immuni dal contrarre il virus».

Il sindacato dei metalmeccanici preme sull’acceleratore e chiede «un tavolo di confronto con le istituzioni per procedere a controlli più serrati rispetto a quanto previsto dal protocollo regionale per le riaperture delle attività produttive. Non possiamo rischiare un altro lockdown, occorre fare tutto il possibile per trovare soluzioni in anticipo prima che esplodano altri focolai».

Ti potrebbero interessare