Ancona-Osimo

Elezioni europee, i commenti del mondo politico

Molto soddisfatti Zaffiri della Lega e Leonardi di Fratelli d'Italia per il buon risultato raggiunto. Parla di Pd a due velocità Ubinati. No comment per ora dai 5 Stelle

ANCONA – La Lega è il primo partito nelle Marche, seguito da Pd e Movimento 5 Stelle. Subito dopo Fratelli d’Italia che raddoppia i consensi e Forza Italia che invece scende nelle preferenze. Il quadro politico che emerge dalle europee è profondamente diverso rispetto a quello di 5 anni fa. Le Marche tradizionale roccaforte del Pd ha cambiato volto. La Lega vola al 37,98% prendendo 291.061 voti, il Pd si attesta al 22,26% con 170.596 voti e scavalca il Movimento 5 Stelle che incassa il 18,43% con 141.239 voti.

Molto soddisfatto il capogruppo regionale della Lega Sandro Zaffiri: «È un grandissimo risultato che nasce da un impegno serio che la Lega ha sempre messo in campo verso gli elettori. Credo che l’elemento che ha fatto presa sui marchigiani e sugli italiani sia stato proprio questo, la coerenza rispetto agli impegni presi con gli elettori. Abbiamo un diverso modo di rapportarci con i cittadini e loro questo lo hanno capito».

Parla di un Pd a due velocità il capogruppo regionale Fabio Urbinati: «Il Pd è un pò sopra la media nazionale nelle province di Ancona e Pesaro, mentre risulta sotto la media nelle altre province. Il dato lampante è che in 5 anni si è capovolta totalmente la situazione e questo secondo me dimostra che la politica non va più analizzata con gli schemi di 20 anni fa, perché i risultati cambiano di anno in anno. Da oggi occorre fare un grande lavoro di alleanze in modo che a quel 40% quasi di elettori che sono andati al voto perché non si sono riconosciuti nei partiti, dovremmo dare un contenitore in cui identificarsi».

No comment dal Movimento 5 Stelle regionale, che attende gli esiti definitivi delle preferenze in linea con il nazionale.

Molto soddisfatta Elena Leonardi di Fratelli d’Italia: «Un dato sicuramente positivo, Fratelli d’Italia cresce anche nelle Marche e il buon lavoro svolto ci fa ben sperare anche per le regionali. È la conferma di un trend positivo registrato nelle ultime tornate elettorali in Italia che oggi ci ha consentito di essere in Europa e questo ci rende orgogliosi».

«L’analisi è impietosa, è scritta sui numeri e non ha bisogno di ragionamenti: il centrodestra unito nelle Marche, con oltre il 49% dei voti alle elezioni europee, è già di fatto attribuibile  alla nostra coalizione alle regionali dell’anno prossimo – spiega il portavoce regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli -. Il Pd è più che dimezzato rispetto alle ultime europee ed il M5S invece è poco meno che dimezzato rispetto alle politiche dello scorso anno. Non ci sono le condizioni per una alternativa al centrodestra nella nostra Regione nel 2020. Grande soddisfazione anche per il risultato di Fratelli d’Italia che si consolida nel nostro territorio come secondo partito della coalizione di  centrodestra, con un risultato particolarmente eclatante nella provincia di Macerata. Totalmente d’accordo con la Lega, per passare fin da subito al progetto politico e socio-economico per il futuro delle Marche, senza perderci in questa fase nel toto-candidature. Quel nodo lo scioglieremo quando coalizione, alleanza locali e programma saranno pronti fin dall’autunno, tenendo presente quali devono essere le persone più adeguate per vincere e realizzarlo».

Il commissario regionale di Forza Italia, Marcello Fiori parla di «sconvolgimento del quadro politico e dei consensi sia rispetto alle europee di 5 anni fa sia rispetto alle politiche. La Lega è il primo partito e il Pd che aveva avuto per molti anni grandi consensi arretra nelle europee per recuperare invece rispetto alle politiche. I 5 Stelle crollano. Forza Italia arretra e perde posizioni anche per una attività politica molto aggressiva da parte degli alleati di centro destra. Analizzeremo meglio i flussi dei voti e attendiamo i risultati delle amministrative. Una parte dei nostri consensi va sia nei confronti della Lega che dei confronti di Fratelli d’Italia. Questo impone una riflessione sia da parte dei vertici nazionali che regionali. Al termine degli scrutini riunirò il partito per capire come sono andate le coese. In questo contesto Tajani conferma il numero di preferenze ottenuto nelle passate elezioni europee a dimostrazione del fatto che c’è consenso nei confronti del presidente del Parlamento Europeo. C’è invece una riflessione da fare sull’assetto e sulla linea politica di Forza Italia».

«Esprimo viva soddisfazione per la forte affermazione dei candidati di Forza Italia nella provincia di Ancona – commenta il coordinatore provinciale di Forza Italia Ancona, Daniele Silvetti – . Oltre alla schiacciante conferma di Tombolini (70,23%) a Numana e alla netta affermazione di Moschella a Sirolo (48,05%) il Partito Azzurro piazza un vero proprio colpo al cuore della rossa Vallesina con l’elezione di Tiziano Consoli a Sindaco di Maiolati. L’ex Sindaco di Poggio San Marcello nel frattempo vinto da Giuseppina Spugni (77’62%), diventa Sindaco col 35,59%. Ottima la riconquista di Ostra con Federica Fanesi (68,01%) alla testa di Progetto Ostra così come si conferma Comune Azzurro Belvedere Ostrense con Sara Ubertini Ceccacci (50,67%) che succede a Riccardo Piccioni. Forza Italia si prende anche la soddisfazione di veder eletto anche Thomas Cillo Sindaco di Monte San Vito a dispetto dei pronostici e di strane alchimie. Il Partito registra un robusto incremento dei proprio Consiglieri anche a Sassoferrato, Staffolo e Tre Castelli. Ad Osimo infine la Lista “Noi Azzurri” risulta determinante per l’affermazione di Latini che si invola agevolmente al ballottaggio dell’unico Comune a doppio turno pronti a lanciare la sfida finale a Pugnaloni per conto dei moderati del centrodestra osimano».

Il capogruppo di Popolari Marche – Unione di CentroLuca Marconi, non vede una grande novità nel risultato elettorale delle europee. «Già l’anno scorso il vento del sud con i 5 Stelle aveva prevalso nettamente e adesso è il vento del nord con la Lega ha ottenere la maggioranza, ma questo cambia poco per i risultati dei partiti di maggioranza in regione – spiega -.  Il Pd non si muove sul piano politico perché non è affascinante né nell’ambito delle elezioni politiche né nell’ambito di quelle europee. Il risultato mette sicuramente una marcia in più alla Lega e al centro destra che complessivamente raccoglie il 50% dei voti, e questo potrebbe determinarne la vittoria anche alle regionali. Un dato sconfortante perché qualunque azione sarà intrapresa a livello regionale sia nel bene che nel male non credo che produrrà differenza di qui ad un anno. Mi fa riflettere la povertà intellettuale della politica regionale: le regioni hanno bisogno di essere rilanciate in ottica federalista e di vedersi affidate competenze esclusive in alcuni ambiti, come quello sanitario e del controllo dei bilanci. Nelle regioni infatti non si vota per le scelte fatte, ma per quello che succede in ambito nazionale».

Duro il commento di Fabio Sebastianelli, presidente e candidato regionale del Popolo della Famiglia che ha corso alle europee in tandem con Alternativa Popolare: «Il Pd sta perdendo anche per le politiche operate in ambito sanitario che non hanno riscosso l’apprezzamento dei cittadini. Infatti se una donna di Fabriano deve spostarsi all’1 di notte con una bambina di un anno all’Ospedale di Jesi per farla visitare evidentemente c’è qualcosa che non va. Penso che queste scelte siano state uno dei fattori determinanti. Non sono deluso per il nostro risultato nelle Marche, non mi aspettavo che saremmo riusciti ad entrare in Europa anche se speravo in qualche punto in più, ma sicuramente i tanti partiti candidati hanno limato anche le nostre preferenze. Questo però ci sprona a fare di più, perché forse non siamo riusciti a far capire i valori fondamentali non negoziabili in cui crediamo: vita e famiglia. Sono più che mai determinato ad andare avanti e insistere perché i nostri valori non si misurano in un punto percentuale ma valgono molto di più del 100%. Se pensiamo che la Lega è partita nell’83 allo 0,43%, si può ben capire che il nostro è un impegno che si misurerà nel tempo, i risultato arriveranno con calma».

 

 

 

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