Ancona-Osimo

Ancona, effetto Politiche sulle Primarie comunali: «L’agenda politica di centrosinistra non è più accattivante»

I candidati alle Primarie del Centrosinistra di Ancona, Simonella e Pesaresi, riflettono sul risultato elettorale delle Politiche. Ora il cambio di passo, altrimenti si rischia.

Da sinistra, Pesaresi e Simonelli

ANCONA – Il tempo delle riflessioni per il Pd e tutto il centrosinistra si è appena aperto. Ma deve durare anche poco, perchè subito all’orizzonte c’è la prima tappa di avvicinamento alle amministrative del 2023: ovvero, le primarie di novembre. Dopodiché il vincitore, tra l’attuale assessora Ida Simonella e l’avvocato Carlo Pesaresi, dovrà farsi carico di una responsabilità di peso: divulgare un programma di governo della città che sia efficace, convincente, realizzabile e che rispetti le aspettative dei cittadini. In una parola: vincente.

Le valutazioni

Dopo lo stordimento iniziale e le dovute valutazioni c’è da prendere atto di una cosa: il centrosinistra necessita di un cambio di passo, che inevitabilmente si riflette anche sulla conduzione della campagna elettorale che i due candidati dovranno imprimere alle rispettive corse verso le primarie. La candidata Ida Simonella punta a «far conoscere il più possibile alla città cosa voglio fare, chi sono e perchè sono credibile. Nelle amministrative – specifica – bisogna avere un’idea chiara di proposta, contenuti per la città e non ultimo la credibilità del candidato». Pesaresi, invece, getta uno sguardo più ampio: «è vero che le elezioni comunali sono un’altra cosa rispetto alle politiche – afferma – ma la responsabilità che hanno coloro che governeranno la città non può essere circoscritta solo al problema del sistemare le strade. Ecco perché non ci si può sottrarre all’idea di riflettere».

E qui entra in gioco il tema dell’agenda politica: «la destra, e soprattutto la Meloni, è molto più precisa nelle risposte – continua Pesaresi – rispetto a questo la nostra agenda politica non trova efficacia, non attira più i giovani. La società cambia e bisogna dare risposte». Ida Simonella riconosce il fallimento del progetto Letta «che non è riuscito a tenere in coalizione il partito di Calenda che, invece, ha firmato il nostro programma elettorale – sottolinea l’assessore – detto questo il Pd cittadino ha tenuto e probabilmente è stata apprezzata la linea che ha allargato il campo. Il lavoro di costruzione della coalizione attorno al programma elettorale è stato veramente serio». Per carità, che il Pd anconetano abbia mantenuto invariato il patrimonio del 25% è un dato di fatto, che se visto come dato singolare fa tirare un sospiro di sollievo ai Democratici. Ma l’analisi del voto va fatta complessivamente, e se si guarda il risultato di Fratelli d’Italia ottenuto in città, i dirigenti del Pd farebbero meglio a preoccuparsi, perchè sul voto per il Senato FdI è il primo partito. E alla Camera è testa a testa. 

La vision

Ciò che da sempre ha contribuito a generare il successo del centrosinistra ad Ancona è quella che un tempo veniva definita la cinghia di trasmisisone: dai partiti ai cittadini attraverso il variegato mondo delle associazioni di area, Arci su tutte. E Pesaresi, viene proprio da quel mondo lì, dunque non può sottrarsi ad un’analisi su cosa sia accaduto e su come ricostruire un tessuto. «Attenzione, però – avverte il candidato – che quell’impostazione lì è finita. Ora c’è ben poco da trasmettere, nel senso che semmai deve avvenire il contrario: oggi il messaggio arriva forte dai cittadini ai partiti, non più il contrario. Fermo restando che ai giovani va dato un ambiente dove esprimersi». «La differenza la fa il modo in cui vengono declinati i temi cittadini – replica Simonella – la destra ha vinto perchè ha saputo declinare alla sua maniera i temi sui bisogni primari della gente. Sicuramente è giusto parlare di diritti, ma nella piramide dei bisogoni questo viene dopo che tutti possono pagare le bollette, dopo che tutti possono mangiare. Dunque sarà decisivo costruire un’identità forte di valori che dicano come affrontare i problemi del terzo millennio». 

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