Ancona-Osimo

Dpcm, Acquaroli al Governo: «Accelerare nella fornitura alle Regioni. Programma di riaperture»

Il presidente della Regione ha inviato le osservazioni. Tra le richieste anche quella di elaborare un piano di ripresa delle attività

ANCONA – Accelerare nella campagna vaccinale. È la richiesta avanzata al Governo Draghi dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che questa mattina ha trasmesso le sue osservazioni sul nuovo Dpcm.

«Abbiamo chiesto un cambio di passo e un’accelerazione nell’acquisizione e nella fornitura alle Regioni delle dosi per la campagna vaccinale – spiega -, al fine di garantire quanto prima la sicurezza delle fasce più deboli e di tutta la popolazione, anche coinvolgendo le tante imprese private che si sono rese disponibili».

Il governatore aggiunge di ritenere necessaria «una revisione dei criteri di valutazione della situazione epidemiologica» affinché siano «chiari e sensati, oggettivi e più semplici» con l’obiettivo di adottare «soluzioni tempestive anche a livello sub-regionale». Il nuovo Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, dopo la scadenza dell’ultimo provvedimento varato dal Governo Conte, la cui deadline è fissata al 5 marzo.

«Dato che il Dpcm sarà in vigore fino a dopo Pasqua – prosegue Acquaroli – , abbiamo richiesto di prevedere, per le zone gialle e quando ci sono le condizioni, anche la possibilità per i ristoranti e le attività di somministrazione di aprire anche all’ora di cena».

Secondo il presidente «serve un programma di riaperture, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza e con ingressi contingentati, per le palestre, le piscine, anche per lo sport di base e amatoriale. Abbiamo chiesto di affrontare con chiarezza la situazione del settore delle cerimonie, di parchi e centri commerciali, cinema, teatri, musei e impianti sciistici».

Tra le richieste poste sul tavolo del Governo da parte della Regione c’è anche quella di ristori «immediati e totali». «Spero – conclude – che il presidente Draghi e il nuovo Governo raccolgano queste nostre richieste, che sono di estremo buonsenso».

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