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Ancona, difende un amico e gli sfregia il volto: condannato a 4 anni

Il diverbio era scoppiato in un bar per una sigaretta accesa. La sentenza è arrivata ieri al collegio penale del tribunale dorico. Stabilito un risarcimento danni di 20mila euro

Tribunale Ancona
Tribunale di Ancona

ANCONA – Una sigaretta accesa dentro ad un bar fa scoppiare un parapiglia e a rimetterci è stato un 40enne finito con il volto sfigurato da un vetro di bottiglia. La discussione era scoppiata al bar Lisa di via Giordano Bruno e ieri per quei fatti, risalenti al 6 dicembre del 2015, hanno pagato in due: il barista, condannato a 4 anni e la proprietaria del bar, una cinese, condannata a due anni. L’accusa era lesioni gravi aggravate dall’utilizzo del vetro considerato un’arma. 

Era sera quando nel locale pubblico un gruppo di bengalesi, un po’ alticci, si sono ritrovati faccia a faccia con il barista. Quest’ultimo, un siciliano già noto alle forze dell’ordine, aveva rimproverato uno del gruppo perché si era acceso una sigaretta dentro il locale. «Qui non si fuma», gli aveva intimato. Stando alle accuse i bengalesi stavano uscendo quando uno di loro, 40 anni, era tornato indietro per scusarsi ma sarebbe stato ferito al volto con una bottiglia rotta dal barista. Più fendenti al viso che hanno lasciato segni indelebili e vistose cicatrici per 30 giorni di prognosi.

Il ferito era stato poi portato in ospedale e il barista arrestato dalla polizia. Secondo il siciliano però lui si era solo difeso perché dopo il rimprovero i bengalesi, erano in gruppo o quello, lo avrebbero accerchiato e preso a pugni. «Avevo paura e mi sono difeso», ha detto ieri l’imputato in aula, difeso dall’avvocato Raffaele Sebastianelli. Questo non gli ha evitato la condanna. Il bengalese era parte civile con l’avvocato Maria Cristina Ascenzo. Il collegio penale ha condannato barista e titolare ad un risarcimento danni di 20mila euro.

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