Ancona-Osimo

Dentix, i beffati dichiarano guerra alla catena low cost. Al via querele e richieste risarcimento danni

All'incontro con l'associazione, tenutosi ad Ancona, i pazienti hanno annunciato tutti di voler procedere contro il colosso spagnolo delle cure dentali per ottenere giustizia. Parallelamente Federconsumatori procederà alla richiesta di interruzione dei finanziamenti

L'incontro con Federconsumatori

ANCONA – Partiranno già da lunedì le prime raccomandate (pec) di richiesta risarcimento danni nei confronti della Dentix, il colosso spagnolo delle cure dentali low cost che ha chiuso i battenti lasciando “a piedi” i suoi pazienti che per pagare le costose cure, in molti casi non ancora terminate o addirittura neanche iniziate, hanno acceso importanti finanziamenti tutt’ora in corso. Ieri ad Ancona l’incontro con Federconsumatori nell’ambito del quale “i beffati” hanno deciso tutti di procedere contro la Dentix.

Una sessantina le richieste di aiuto ricevute dall’associazione dei consumatori, una trentina ad Ancona e le restanti fra Ascoli e Macerata: la catena aveva infatti due ambulatori nelle Marche, uno ad Ancona in Corso Garibaldi e l’altro ad Ascoli Piceno in Piazza Roma. Alcuni dei pazienti della Dentix sono davvero disperati e arrabbiati: oggi si ritrovano senza denti e con le rate da pagare che puntualmente vengono prelevate dal loro conto dopo aver acceso i finanziamenti spinti dagli stessi ambulatori. Fra loro c’è addirittura chi ha preso più di un finanziamento ed ora si trova in grande difficoltà: il finanziamento più alto acceso nelle Marche ammonta a 20mila euro.

Ma nel “mare magnum” della casistica dei pazienti della catena c’è addirittura chi sta pagando per interventi di chirurgia maxillo-facciale mai eseguiti e che oltretutto possono essere fatti solamente presso le strutture ospedaliere. Insomma un vero caos.

La sede di Ancona

«Chiederemo subito le cartelle cliniche, perché nessuno dei pazienti ne è in possesso – annuncia il legale di Federconsumatori Fabrizio Giuggiolini –  , poi già da lunedì partiremo subito con le richieste di risarcimento danni sia per lavori spesso eseguiti male, sia perché da terminare».

Ma l’avvocato annuncia anche che in parallelo verrà inviata una lettera alle finanziarie «per chiedere l’interruzione dei finanziamenti e la restituzione delle rate pagate. Avendo un finanziamento pendente – spiega il legale – i pazienti non possono accedere ad altri finanziamenti per terminare le cure». Non sarà però una class action, dal momento che ogni caso ha le proprie peculiarità: «Valuteremo caso per caso le situazioni, e se la Dentix non dovesse presentare istanza di fallimento o di concordato, proseguiremo con la richiesta di risarcimento danni e in alcuni casi anche con la querela, perché ci sono situazioni in cui l’intervento per cui è stato acceso il finanziamento non poteva essere fatto, come ad esempio per interventi di chirurgia maxillofacciale».

Discorso a parte per quanto riguarda le finanziarie con le quali «procederemo con l’arbitrato bancario dove non si dovesse raggiungere l’accordo». Ma c’è già una finanziaria che pur di non restituire indietro le somme «ha ipotizzato di poter far seguire da altri professionisti che magari per altri filoni sono legati alla finanziaria – riferisce Giuggiolini – per la prosecuzione gratuita delle cure, in modo che la finanziaria possa continuare a ricevere il rimborso delle rate e il cliente possa terminare le cure. Eventualmente però sarebbe solo un discorso che riguarderebbe quei pazienti che hanno acceso un finanziamento con quella specifica società».

Accanto a questi ci sono però anche pazienti che hanno pagato cure di minore entità in contanti e che ora dovranno procedere ad una azione di richiesta risarcitoria. L’avvocato ha spiegato che saranno anche eseguite perizie sulle cure fatte dai pazienti per accertare se il lavoro sia stato fatto a regola d’arte o meno.

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