Ancona-Osimo

Dentix, pugno di ferro dell’Adiconsum: chiesto il sequestro preventivo delle cartelle cliniche

L'associazione dei consumatori ha presentato un esposto in Procura per far ottenere giustizia ai beffati, ad oggi un centinaio nelle Marche, del colosso spagnolo che ha due sedi in regione: una ad Ancona e l'altra ad Ascoli Piceno

La sede di Ancona

ANCONA –  Esposto e istanza di sequestro, l’Adiconsum Marche ricorre alla Procura di Ancona per far ottenere giustizia ai numerosi pazienti beffati dalla Dentix, il colosso spagnolo delle cure dentali low cost che non ha più riaperto i battenti dopo il lockdown e che probabilmente non lo farà più. Due le sedi nelle Marche: ad Ancona in Corso Garibaldi e un’altra ad Ascoli Piceno in Piazza Roma.

Proprio nei giorni scorsi (25 giugno) Dentix Italia ha presentato richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Milano, ovvero di un piano per soddisfare i creditori liquidando il patrimonio del colosso. Adiconsum Marche ha deciso di optare per la linea dura, ed ha presentato istanza di sequestro preventivo del materiale informatico, delle cartelle cliniche, dei documenti contabili della sede Dentix di Ancona, presentando nel contempo un esposto sull’accaduto.

Sono più di un centinaio i beffati che nelle Marche hanno chiesto aiuto per le cure odontoiatriche pagate e mai ricevute, considerando quelli che si sono rivolti ad Adiconsum e a Federconsumatori, l’altra associazione che sta seguendo la vicenda. Ma le richieste continuano a fioccare e c’è da scommetterci che ne arriveranno altre anche nei prossimi giorni.

Ci sono persone che avevano acceso finanziamenti per pagare la dentiera, ad esempio, che hanno pagato tutto, e non si sono ritrovati nessuna protesi. Ma c’è anche chi ha preso più di un finanziamento e chi nonostante abbia pagato non ha mai iniziato o terminato i lavori. Dunque, la vicenda continua.

«Fra le attrezzature in possesso dello studio ci sono apparecchiature di discreto valore che chiediamo possano essere messe a disposizione dei creditori – spiega Francesco Varagona, presidente Adiconsum Marche – non sappiamo ancora come finirà questa vicenda e non vorremmo che questo patrimonio fosse distratto dal risarcire i creditori».

L’associazione si è mossa anche per recuperare le cartelle cliniche dei pazienti che dovranno terminare i lavori iniziati, inoltre hanno inviato all’azienda lettere di intimazione ad adempiere alle quali la Dentix non ha mai risposto e anzi alcune di queste Pec sono state rifiutate perché la casella di posta risulta piena, un fatto che non rappresenta di certo un buon segnale. L’obiettivo di Adiconsum è quello di chiedere la risoluzione del contratto, interrompere il finanziamento e chiedere restituzione versato. Pec inviate anche alle finanziarie. «L’azienda è molto attiva nei comunicati stampa – lamenta il presidente Adiconsum – , ma molto assente nel rispondere ai consumatori e nel fornire le cartelle cliniche, un diritto dei pazienti». La querela in Procura, conclude, per «verificare che non ci siano stati reati ai danni delle persone che stiamo cercando di tutelare».

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