Ancona-Osimo

Ancona e i dehors, gli operatori: «Adesso togliete quel vincolo»

Il Comune ha modificato il regolamento ma chi ha tavolini e ombrelloni nella zona intorno alle Tredici Cannelle rimane nel mirino della Soprintendenza

Tavolini e ombrelloni vicino alle Tredici Cannelle

ANCONA – I dehors di ristoranti e bar nel centro di Ancona continuano a far discutere. Questo nonostante le modifiche al regolamento operate dall’amministrazione comunale e le rassicurazioni da parte della stessa per l’anno in corso. Perché il vincolo della Soprintendenza tuttora in essere nella zona delle Tredici Cannelle, che si estende fino alla chiesa di San Biagio, crea di fatto una difformità di trattamento tra gli operatori che si trovano in quella parte di centro e gli altri, come per esempio quelli di corso Garibaldi o di piazza del Plebiscito. Un vincolo che vieta, tra l’altro, l’utilizzo dei pannelli di protezione per i mesi invernali che, invece, sono tranquillamente utilizzati altrove. L’amministrazione comunale, attraverso la sindaca Valeria Mancinelli e l’assessore Pierpaolo Sediari, ha specificato che proseguirà il dialogo con la Soprintendenza per trovare una soluzione al problema. Resta il fatto che, al momento, ciò che si può fare altrove è vietato in quella zona di corso Mazzini.

«L’amministrazione dice che cercherà un incontro con la Soprintendenza – spiega Annalisa Baldinelli, titolare del chiosco Morena proprio di fianco alle Tredici Cannelle – e credo che questa sia la strada giusta per risolvere il problema del vincolo e trovare una soluzione per poter lavorare tutto l’anno. Noi non abbiamo posti all’interno come hanno altri, e senza tavoli all’esterno saremmo costretti a chiudere. Il problema si riproporrà a novembre, speriamo che in questi mesi si riesca a trovare una soluzione, altrimenti per noi sarebbe estremamente penalizzante. Il problema del vincolo risale a una decina d’anni fa, quando la Soprintendenza ha pensato che fosse eccessivo quello che c’era allora. Ma adesso ci sono tavoli e ombrelloni, non impediscono la visione delle Tredici Cannelle. Anzi, è diventato un punto caratteristico della città, la gente apprezza il monumento anche seduta ai tavoli».

«Speriamo che una volta per tutte questo vincolo venga tolto – sono le parole di Fabrizio Boari, del ristorante e gelateria Rosa in corso Mazzini–, perché per noi è penalizzante in quanto dobbiamo togliere le strutture in un periodo dell’anno in cui comunque ancora si lavora, anche all’esterno. Noi abbiamo solo una deroga estiva, al momento, speriamo che queste cose vengano sistemate una volta per tutte e che nella città le condizioni dei locali siano identiche per tutti, anche per un discorso di concorrenza. Bisogna trovare una formula per far coesistere i dehors con la fontana, in tutta Italia ci sono beni architettonici ammirati e piazze con tavoli all’aperto in cui lavorano bar e ristoranti. Auspichiamo una soluzione che ci consenta di lavorare tutto l’anno con i dehors». «Qui per fortuna non arriva il vincolo della Soprintendenza – dice Lorenzo Sgalla, titolare di Wokaway in via San Biagio – e quindi ora potremo tenere aperto tutto l’anno, anche se adesso dovremo pagare l’occupazione del suolo pubblico che in precedenza era gratuita. Questa via, tra corso Garibaldi e corso Mazzini, è piuttosto riparata, non abbiamo mai avuto bisogno di pannelli di protezione, siamo contenti di poter proseguire l’attività all’aperto per tutto l’anno, anche perché per i nostri clienti abbiamo a disposizione solo quello spazio».

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