Ancona-Osimo

Daniele Silvetti rompe «gli indugi» e si candida a sindaco: «Ancona deve fare rete e essere riferimento per la regione»

L'avvocato anconetano e presidente del Parco del Conero ha annunciato la sua candidatura a sindaco con una piattaforma civica a cui si aggregheranno i partiti di centrodestra

Daniele Silvetti

ANCONA – Ha «rotto gli indugi» con un post su Facebook Daniele Silvetti, nel quale ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Ancona. «Abbiamo rilanciato un grande Parco Regionale, ora faremo grande la nostra Ancona» ha scritto nel post nel quale compare una foto che lo ritrae davanti alla sede del Parco del Conero di cui è presidente.

L’annuncio ufficiale segue l’incontro avvenuto il 5 gennaio con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli durante il quale i due a colloquio affrontarono vari temi, dall’ambiente alle aree protette, dallo sviluppo sostenibile alla città di Ancona, con il tassello della candidatura a sindaco del capoluogo marchigiano che era ancora da riempire, mentre il Pd è già ‘al lavoro’ con la candidata Ida Simonella che ha superato lo ‘sbarramento’ delle primarie.

«Mi candido con una piattaforma civica a cui si aggregherà il centrodestra – ci dice raggiunto telefonicamente – , nei prossimi giorni ci sarà un incontro di ‘rifinitura’ con la Lega – puntualizza -, ma non ho chiesto di fare il candidato sindaco: la mia candidatura nasce dal territorio è maturata dall’input ricevuto da tante persone che mi chiedevano di scendere in campo, non dalla spartizione fra partiti. Questo ha fatto fare un passo indietro ai partiti di maggioranza».

Il confronto con la Lega per sciogliere i nodi, dovrebbe tenersi tra martedì e mercoledì. Il nome di Silvetti è sponsorizzato naturalmente dal suo partito, Forza Italia, con il coordinatore provinciale Gianluigi Tombolini.

«Con Acquaroli avevamo fatto un ragionamento e c’era stata una convergenza sui temi importanti per la città» dice, spiegando di aver rotto gli indugi «per fare chiarezza, dopo aver preso un po’ di tempo per riflettere». «È una scelta complessa e impegnativa – aggiunge – ,non è una passerella politica, la campagna elettorale sarà impegnativa, ma sono sicuro che prevarranno i contenuti e un confronto aperto e leale».

L’avvallo di Gostoli

Il nome di Silvetti ha già avuto il suo ‘avvallo’ con tanto di nota ufficiale da parte del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia per la Provincia di Ancona, il deputato Stefano Benvenuti Gostoli, che si è detto «piacevolmente colpito dall’annuncio di Daniele Silvetti» che «è sempre stato tra i nomi più graditi da FdI nel novero dei possibili candidati del centrodestra, benché l’interessato non avesse ancora sciolto la riserva sulla sua effettiva disponibilità, che auspicavamo ma non davamo certo per scontata».

Gostoli ha rimarcato che «nell’ampio ambito della coalizione e dei movimenti civici si stava ragionando sulle possibili alternative di pregio, nell’ottica di individuare la miglior candidatura per il capoluogo regionale» e si è detto «confidente che saranno moltissime le adesioni, non solo dei partiti del centrodestra, ma anche delle molte realtà del mondo civico che il presidente del Parco del Conero ha saputo aggregare attorno a sé in questi due anni di ottimo lavoro alla guida del parco regionale».

«Chiaro che, a questo punto – osserva -, prima di ogni comunicazione ufficiale, sarà doveroso un ultimo passaggio di consultazione formale tra i vertici dei Partiti di coalizione, ma senza particolari preoccupazioni circa il verosimile esito positivo. Daniele Silvetti – conclude il deputato e coordinatore di FdI – ha tutte le caratteristiche personali, di competenza politica e amministrativa per guidare al meglio la città di Ancona in qualità di prossimo sindaco: è un anconetano doc, un affermato professionista, un uomo di famiglia, con ottimi risultati di amministratore di un ente pubblico e con una pregressa e importante esperienza politica e istituzionale come consigliere comunale e regionale».

Sfida a tre

Al momento intanto sono tre i candidati a sindaco: Daniele Silvetti (civica e cdx), Ida Simonella (Pd) e Francesco Rubini (Altra Idea di città). Il faccia a faccia però è con Simonella come spiega l’avvocato dorico: «La sfida la lanciamo all’amministrazione uscente – dice – , ma sono sicuro che non ci sarà preclusione ideologica, perché l’anconetano è molto attento alla proposta di governo del territorio».

«Con la Simonella – aggiunge – ci divide il ‘mare’: lei è arrivata in giunta da tecnico, una strada diversa dalla mia, che l’ha portata a declinare la sua azione in una modalità che non mi appartiene. C’è comunque rispetto e stima. Rubini invece non lo conosco personalmente, ma conosco la sua tradizione. Ritengo che saranno due sfide stimolanti».

La visione di città capoluogo

L’Ancona a cui pensa Silvetti, «è una città che sappia fare rete e sia di riferimento per la regione. Il mio impegno – spiega – andrà in direzione di una vera condivisione e partecipazione, senza uomini e donne soli al comando. Ancona deve ritrovare la sua vocazione: è una città che ha 2.400 anni di storia, ha radici profondissime, ma negli ultimi 20 anni si è un po’ smarrita, deve tornare ad essere capofila e trovare una sua coesione sociale: ci sono ‘parti’ di città che non dialogano tra loro, penso ad esempio al centro con le frazioni, sono elementi distinti che devono trovare una loro coesione. Inoltre occorre valorizzare il dato culturale della città, fondamentale non solo nella celebrazione del patrimonio, ma anche nello sviluppo urbanistico e nelle scelte di sviluppo della città. Su questo si misura il rilancio del capoluogo».

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