Ancona-Osimo

Covid, le Marche verso micro zone rosse. Via libera all’assunzione di 3 mila infermieri

Il governatore Acquaroli e l'assessore alla Sanità Saltamartini annunciano che presto potrebbe procedere a nuove strette sulla base della curva epidemiologica dei Comuni ad alto rischio

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli

ANCONA – Via libera all’apertura di un altro modulo al Covid Hospital di Civitanova Marche e all’assunzione di 3 mila infermieri. E poi al vaglio della Giunta la creazione di micro zone rosse. Ad annunciare i nuovi interventi, questa mattina, martedì 3 novembre, a margine del Consiglio regionale, sono il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini.

«Non sono escluse altre misure nelle prossime ore – dichiara il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – cercando di comprendere e intervenire, senza mettere il nostro territorio in una condizione di eccessiva sofferenza e di preservare le strutture sanitarie».  Il governatore spiega che le Marche «in questo momento non sono considerate tra le fasce con il contagio più alto, questo però non ci deve tranquillizzare: noi dobbiamo mettere in campo comunque tutte le attenzioni possibili».

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli

Acquaroli spiega che tra le misure al vaglio della Giunta ci sono quelle di «chiudere i centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica, per evitare gli assembramenti e ci potrebbe essere la limitazione della viabilità e della comunicazione per alcune realtà dove l’indice può essere più elevato, con la creazione di micro zone rosse dove si accede e si esce solo per motivazioni di lavoro e di salute, ma sono ipotesi che se necessarie potranno essere messe in campo».

«Abbiamo una situazione di aggravamento continuo e probabilmente già da stasera dovremo adottare altri provvedimenti in particolare sull’Area Vasta 3 di Macerata – spiega l’assessore alla Sanità- .Viene richiesta l’apertura come da piano pandemico regionale dell’ospedale di Camerino, ma dobbiamo proteggere quel presidio, perché è un ospedale dedicato alle popolazioni colpite dal terremoto, quindi ci stiamo indirizzando per aprire un altro modulo a Civitanova Marche». Il Covid Hospital è stato riaperto nei giorni scorsi, con i primi due moduli da 28 posti letto, dove alla giornata di  ieri erano ricoverate 4 persone in terapia intensiva e 10 nella sub intensiva. Con l’ulteriore apertura del terzo modulo, i letti a disposizione saranno 42.

L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

Facendo il punto sulla situazione all’interno dei nosocomi marchigiani afferma «registriamo un aumento dei ricoveri ospedalieri e quindi è evidente che ci apprestiamo ad una curva importante dell’aumento della ospedalizzazione, in particolare dei malati delle case di riposo che anche questa mattina sono stati accompagnati nei nosocomi: abbiamo circa 250 persone che sono ammalate nelle Rsa». Numeri che spingono la Giunta alla necessità di intervenire con ulteriori strette a livello territoriale dove ci sono Comuni con «tassi di estensione del covid molto elevati e per questo stiamo valutando la possibilità di interventi mirati in questi Comuni». Insomma zone rosse da definire sulla base del tasso dei contagi.

L’assessore Saltamartini spiega «con il presidente abbiamo deciso di convocare una conferenza con i sindaci per comparteciparli delle esigenze che si rendono necessarie per evitare l’ulteriore diffusione della pandemia». Fra i territori con incidenza più elevata di diffusione del virus l’assessore ha chiarito che ve ne sono «diversi» ed ha citato «in testa a tutti il Comune di San Ginesio: dobbiamo parlare con il sindaco per verificare quali misure siano più congruenti, ma ci stiamo indirizzando verso provvedimenti automatici in corrispondenza del verificarsi di questo indice di diffusione del virus».

Ma la Regione sta lavorando anche sul fronte del rafforzamento del personale sanitario e l’assessore alla sanità dichiara «abbiamo dato direttive di assumere tutti i 3 mila infermieri quindi potremo immediatamente intervenire per aumentare anche i prelievi dei tamponi». Personale che sarà assunto «con un contratto di tre mesi, provvisorio, poi quando le procedure concorsuali saranno concluse le assumeremo con contratti a tempo indeterminato».

Sul fronte dei tamponi, verso il quale la Giunta ha concentrato il suo impegno fin dal suo insediamento acquistando altri 12mila tamponi, l’assessore alla Sanità ha dichiarato «questa mattina, nei magazzini c’erano 14mila tamponi, questa quantità ci basta per tre-quattro giorni: ci troviamo in presenza di una situazione gravissima». Un quantitativo che ha definito scarso sia perché «sul mercato non se ne trovano», sia perché la passata Giunta «non ha attuato la stazione unica appaltante, che avrebbe potuto garantire l’approvvigionamento diretto sul mercato».

Per sopperire alla carenza di test, l’assessore ha dato mandato di cercare ulteriori tamponi «sul mercato», ma se questa ricerca dovesse dare esito negativo ha annunciato di prevedere «il ricorso alla protezione civile nazionale, che spero ce li mandi». Il fabbisogno giornaliero di test nelle Marche ammonta a 5mila tamponi molecolari e 2.500 antigenici rapidi, ha chiarito Saltamartini, spiegando che questi quantitativi consentono di monitorare almeno 7.500 persone al giorno.

Un target da raggiungere, secondo l’assessore, «aumentando personale e operatori», e a questo fine per domani è in programma un incontro con la Croce Rossa nell’ambito del quale la Regione chiederà «un aiuto». «In questo momento – conclude – abbiamo messo a disposizione tutto l’apparato amministrativo dell’Asur, però non basta quindi dobbiamo ricorrere anche a forme di volontariato».

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