Ancona-Osimo

Covid Hospital, altri due moduli pronti all’apertura. Saltamartini: «Uno ceduto» all’Umbria

L'assessore regionale alla Sanità ha spiegato che già da oggi potrebbero arrivare i primi pazienti dalla regione confinante, insieme ai medici necessari alla gestione dei 14 posti letto

ANCONA – Appena attivate le procedura per la riapertura del quarto modulo al Covid Hospital di Civitanova Marche, «stiamo prevedendo l’apertura di un quinto modulo per ospitare i pazienti fermi al Pronto Soccorso di Macerata e in altri nosocomi» e di un sesto modulo, dove accogliere pazienti dalla vicina Umbria, le cui strutture sanitarie sono in saturazione. L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha fatto il punto sui posti letto che sono in corso di attivazione nell'”astronave” realizzata dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

Il sesto modulo da 14 letti è stato «ceduto» all’Umbria in seguito all’intesa raggiunta nella giornata di ieri, 16 novembre. Saltamartini ha sottolineato il problema della carenza di personale specializzato che affligge le Marche, necessario a far funzionare la struttura e che quindi, per gestire i moduli del Covid Hospital richiede di dover «sottrarre internisti e anestesisti agli altri ospedali».

In base all’accordo raggiunto con la regione confinante, le Marche «cedono la struttura e dall’Umbria porteranno i malati» e il personale necessario a gestire i posti letto. Sulle tempistiche per l’attivazione dei nuovi moduli l’assessore ha spiegato «credo che sia questione di ore: ci siamo concertati con la Regione Umbria ieri sera e oggi penso che cominceranno ad arrivare i primi pazienti». Allo stesso modo anche i pazienti marchigiani verranno trasferiti con la stessa tempistica.

«Stiamo lavorando su tre gambe» ha spiegato l’assessore, facendo il punto sulle strategie per fronteggiare l’emergenza nelle Marche: «il rispetto del piano pandemico, curare anche le altre patologie» e «acquisire altri posti letto dalle strutture private». Due le strutture che ad oggi hanno dato la loro disponibilità «per 50 posti letto covid». Numeri non sufficienti, tuttavia, come ha sottolineato Saltamartini: «Abbiamo bisogno di strutture che abbiamo una maggiore capienza» per «garantire la cura delle patologie ordinarie». L’obiettivo è quello di «evitare che come nella prima fase siano trascurate le altre malattie».

«Dobbiamo garantire un giusto equilibrio tra la cura delle patologie da covid e la cura necessaria delle altre malattie, oncologici, cardiopatici e così via» ha concluso l’assessore, evidenziando che «c’è un dato importante: sono aumentati in modo considerevole i malati da infarto» un elemento che evidenzia come ci sia «un problema di cura anche delle altre patologie»

Ti potrebbero interessare