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Consumazione dentro ai locali, Acquaroli sul caso Corona Pass di Bolzano: «Serve unità d’azione»

Il pass che la provincia autonoma ha adottato consente la consumazione dentro ai locali. Acquaroli: «È una differenza che ci mette un po’ in imbarazzo tutti», poi spiega la campagna vaccinale delle Marche

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche

ANCONA – «Se avessimo dosi (di vaccino, ndr), saremmo pronti anche con la filiera delle imprese, delle associazioni di categoria e dei sindacati». Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, lo ha detto questa mattina, 26 aprile, in diretta a Mattino 5, la trasmissione Mediaset nella quale è stato affrontato il tema delle riaperture e del Corona Pass adottato dalla provincia autonoma di Bolzano.

Rispondendo al conduttore Francesco Vecchi che sottolineava il primato italiano della Regione Marche in termini di percentuale di somministrazione delle dosi di vaccino contro il covid-19, Acquaroli ha spiegato che la campagna vaccinale in corso è «a buonissimo punto per quello che concerne le categorie previste dal ministero» e che «potremmo aprire, con le dosi a disposizione, un’ampia campagna nei luoghi del lavoro».

L’obiettivo «mettere in sicurezza, in breve tempo, tantissima parte della nostra popolazione», ma «non bisogna fare una gara o una classifica tra le Regioni. È importante procedere tutti insieme – afferma – perché questo consente all’Italia di uscire quanto prima da questa situazione complicata».

Il governatore ha rimarcato che «vista la discesa del numero dei ricoveri, con tutta l’attenzione, credo che sia importante raccogliere quella che è la sfida del rilancio economico: ci sono delle filiere produttive che sono assolutamente allo stremo, e credo che vadano ascoltate e vada consentito loro di poter tornare al lavoro e di poter tornare ad avere una speranza».

Sollecitato sul “Corona Pass” adottato dalla provincia autonoma di Bolzano per consentire a vaccinati, guariti e persone con tampone negativo entro 72 ore, di poter consumare all’interno di bar e ristoranti, ma anche di accedere a teatri, cinema e palestre, a differenza di quanto avviene nel resto d’Italia, il presidente Acquaroli ha affermato: «È una differenza che ci mette un po’ in imbarazzo tutti».

Il governatore spiega «vorremmo un trattamento uguale per tutti, che non possa generare confusione nell’ambito della filiera istituzionale, e anche nei confronti delle categorie, di chi ha un’attività, che magari si vede penalizzato da un territorio rispetto all’altro, così pure in una parità di condizione epidemiologica». Anche la provincia autonoma di Bolzano è in zona gialla, come le Marche e la maggior parte delle regioni italiane.

Acquaroli ha rimarcato la necessità per le Regioni di «agire tutti nella stessa maniera». Parlando di «un confronto politico legittimo e giusto» ha aggiunto «il fatto che io possa ritenere giusto che si possa consumare anche al chiuso è un’opinione che credo sia legittima, poi quando andiamo a emettere le norme credo che queste debbano essere uniformi».

Secondo il presidente «nei limiti del rispetto delle distanze e di tutti i protocolli di sicurezza» sarebbe «opportuno anche far lavorare chi non ha spazi all’esterno», ma «questo non significa che ci possano essere misure a due pesi nello stesso Paese e tra zone omogenee di colorazione, perché altrimenti si crea più confusione e non credo sia giusto».

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