Ancona-Osimo

Consorzio Marche Spettacolo, il neo direttore Chiatti: «Volgere lo sguardo verso le piccole realtà»

Direttore della Fondazione Pergolesi Spontini, ChIatti è stata nominata nei giorni scorsi al vertice del Consorzio che fa da raccordo tra le associazioni culturali marchigiane

Lucia Chiatti, direttore della Fondazione Pergolesi Spontini e direttore del Consorzio Marche Spettacolo

ANCONA – Valorizzare le piccole associazioni culturali marchigiane che si occupano di spettacolo dal vivo. È una delle strategie che guideranno l’azione di Lucia Chiatti, direttore della Fondazione Pergolesi Spontini, fresca di nomina a direttore del Consorzio Marche Spettacolo.

Nei giorni scorsi si sono rinnovati i vertici del Consorzio che fa da raccordo tra le associazioni culturali marchigiane attive nel mondo dello spettacolo dal vivo, al cui vertice è stata eletta anche un’altra donna: la presidenza è stata affidata a Katiuscia Cassetta, assessore alla Cultura del Comune di Macerata.

Un settore, quello dello spettacolo dal vivo, che più di tutti ha pagato lo scotto delle restrizioni imposte dalla pandemia che aveva impartito uno stop alle attività culturali. Una sfida complessa, quella che attende il nuovo direttivo, ovvero traghettare queste realtà oltre lo stallo in cui sono state relegate dalla pandemia.

«Lo spettacolo dal vivo sta riprendendo, ma non completamente» spiega la neo direttrice del Consorzio, nel sottolineare che molte restrizioni sono ancora in atto, fra le quali anche il distanziamento tra artisti. La direttrice anticipa che il lavoro sarà portato avanti nel segno della «continuità con il passato, ma affrontando con nuove energie e visioni le sfide future».

Chiatti evidenzia che tra i quarantanove soci aderenti al Consorzio, due i nuovi ingressi nel corso dell’ultima assemblea, i due terzi sono rappresentati da piccole realtà, per questo afferma «è necessario volgere lo sguardo verso questo fermento artistico per dargli voce e garantirgli possibilità di espressione, senza dimenticare le realtà più grandi».

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