Ancona-Osimo

Ancona, Conerobus, Giovanni Zinni: «Presto un direttore generale e un tavolo tecnico»

Scintille in consiglio comunale sul trasporto pubblico locale. Il vicesindaco: «Non è il momento delle polemiche, ma quello delle scelte»

ANCONA – S’è parlato di ConeroBus e se n’è parlato a lungo, oggi pomeriggio, in consiglio comunale in seguito a tre interrogazioni urgenti poste al vicesindaco Giovanni Zinni da parte dei consiglieri di minoranza Susanna Dini e Giacomo Petrelli e dalla consigliera di maggioranza Maria Grazia De Angelis, interrogazioni che per questioni di praticità sono state riunite nello stesso momento per dare modo a Zinni di rispondere a 360 gradi sulla situazione di ConeroBus e sulle intenzioni dell’amministrazione comunale. S’è parlato della figura di direttore generale, di nuove assunzioni, di un tavolo tecnico e del rapporto con i sindacati ed è proprio sulla questione del tavolo tecnico che ha insistito in più circostanze Giovanni Zinni, spiegando che da quel tavolo arriveranno le risposte concrete per mandare avanti Conerobus.

«Conerobus pare abbia deciso di assumere un direttore generale che servirà per garantire l’ammodernamento dell’azienda. Vorrei sapere se l’amministrazione comunale conferma quest’assunzione e se questa figura si aggiungerà a quelle di presidente e amministratore delegato», ha detto Susanna Dini. «Vorrei sapere cosa intende fare l’azienda in termini di assunzioni e in termini di situazione attuale. Assunzioni che sono necessarie anche in vista dell’estate, dato che l’estate scorsa abbiamo vissuto disservizi importanti. Spero che muovendosi per tempo non si arrivi a replicare la situazione dello scorso anno» ha aggiunto Giacomo Petrelli. «Chiedo all’assessore il perché di tante polemiche da parte dei sindacati, visto che abbiamo ereditato una situazione abbastanza imbarazzante in Conerobus, mi meraviglio che abbiano fatto polemica con chi sta cercando di rimediare alle spese folli fatte dall’amministrazione precedente» ha chiesto Maria Grazia De Angelis.

Lunga e articolata, naturalmente, la risposta di Giovanni Zinni, che è partito dalla figura di direttore generale: «Ogni azienda che ha un numero di dipendenti come Conerobus, che sia pubblica o privata e che si occupi di un tema delicato come il trasporto pubblico, necessita di un direttore generale. Una figura non politica, ma apicale e professionale che deve necessariamente e quotidianamente dare forma e sostanza a quelli che sono gli indirizzi politici dei soci proprietari e le indicazioni del consiglio d’amministrazione. Il presidente non può avere ruolo di direttore generale, né può averlo l’amministratore delegato. Serve un investimento di qualità su Conerobus. L’indirizzo che ha dato l’amministrazione all’azienda è che il bando faccia emergere una persona ad alta professionalità che sia il perno sul quale costruire il piano industriale che sta emergendo. Soldi buttati via assolutamente no: sono un investimento di qualità necessario. Una professionalità che deve aiutare a realizzare un piano industriale di rilancio».

Poi Zinni è passato all’argomento sollevato da Petrelli: «In un momento di criticità economica che sta rientrando, sarebbe la cosa più difficile immaginare un piano assunzionale di 50-60 autisti, non corrisponderebbe a una logica di gestione da buon padre di famiglia. Fermo restando che il Cda ha già approntato una graduatoria per assunzioni di autisti, queste assunzioni andranno a coprire il turnover che avviene anno per anno all’interno dell’azienda, non saranno assunzioni in più. Da questo punto di vista abbiamo proposto un’altra cosa, assolutamente necessaria e da far diventare proficua per l’estate: un tavolo tecnico, cioè, che durerà il tempo necessario, in cui si farà uno studio approfondito di tutte le corse, le turnazioni, il numero autisti, le ferie, tutti i meccanismi che incidono sull’offerta complessiva al cittadino. Andrà fatto un lavoro di cesello, immaginando anche l’introduzione di riforme precise, perché l’anello filoviario quando sarà realtà diventerà una riforma ben precisa. Un tavolo tecnico con sindacati, dirigenza Conerobus, dirigenza del Comune e polizia locale, un luogo di lavoro dove ognuno dovrà assumersi responsabilità chiare e nette».

Zinni ha concluso sui sindacati: «Non ho voluto polemizzare coi sindacati che con una pessima caduta di stile hanno giudicato il Pums il libro dei sogni, un Pums che è il più basico del mondo. Non è il momento delle polemiche, ma il momento in cui si prosegue il ripianamento economico finanziario, il momento delle scelte. Qui c’è da confrontarsi sulle corse, il libro dei sogni dei 50-60 autisti in più non possiamo regalarlo. Qui si vede chi è buona fede, chi ama l’azienda e vuole lavorarci. E’ il luogo dal quale si vedrà se siamo in grado di fare un salto di livello o se vogliamo continuare a fare la politica come negli anni in cui non c’era un patto di stabilità. Sono convinto e ottimista che dal tavolo tecnico verranno fuori risposte concrete per mandare avanti Conerobus».

La conclusione di Susanna Dini ha quindi sottolineato che la nuova figura del direttore generale dovrà preparare l’azienda alla gara del 2026. Quella di Petrelli è stata più polemica: «La bugia che l’amministrazione precedente ha lasciato una situazione difficile in Conerobus va sfatata. Parlate di tavolo tecnico, ma fino adesso cosa avete fatto? Qual è l’indirizzo politico che date a Conerobus? I soldi per le festicciole li avete trovati. Vedo solo una gestione dissennata di Conerobus». Pungente la replica della consigliera De Angelis: «C’era un parco autobus acquistato dalla sindaca Mancinelli, flotte di autobus che sono rimaste in garage per anni perché inutilizzabili… Ne parliamo, poi, di quanti debiti sono stati fatti».