Ancona-Osimo

Ancona, compravendita di auto con contachilometri manomessi. Indagate 5 persone

A manomettere la strumentazione delle vetture un uomo residente nel capoluogo al quale è stata notificata la misura cautelare degli arresti domiciliari. Gli altri 4 (una donna e tre uomini) sono in carcere. Giro d'affari di oltre un milione di euro. Le indagini svolte dai carabinieri di Brecce Bianche

ANCONA – Nella mattinata di ieri, giovedì 7 novembre, i carabinieri di Ancona hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare nei confronti di 5 persone, 4 di Ancona e una di origine abruzzese. Gli indagati sono responsabili di aver attuato contratti di compravendita di auto usate alle quali venivano ridotti i chilometri. Per loro l’accusa è di truffa aggravata continuata caratterizzata. Giro d’affari per oltre un milione di euro. Tredici le regioni coinvolte.

L’operazione si collega a quella condotta a giugno e settembre di quest’anno, denominata Chilometri zero. Gli inquirenti nel periodo compreso tra aprile 2018 e l’agosto 2019 sono riusciti a dimostrare la compravendita di più di 110 autovetture alle quali erano state, con una apparecchiatura, ridotti i chilometri.

Oltre ai venditori dell’auto, 4 soggetti (3 uomini e una donna) di origine rumena che sono tutti in carcere, è stato individuato chi riduceva i chilometri delle auto che poi sarebbero stati oggetto di compravendita. Si tratta di un uomo residente ad Ancona al quale è stata notificata la misura cautelare degli arresti domiciliari.

I carabinieri della Stazione di Ancona Brecce Bianche, che hanno condotto le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Ancona Dott. Rosario Lionello, sono riusciti ad analizzare centinaia di vendite di autoveicoli in circa 13 regioni italiane.

Il cliché seguito dagli attuali indagati era sempre lo stesso: con la pubblicazione di allettanti offerte di vendita di auto usate su portali online attiravano numerosi clienti.
La mole di affari registrata si aggira a circa 500.000 euro che aggiunte alla precedente attività investigativa sfora più di un milione di euro.

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