Ancona-Osimo

Marche, nasce il nuovo Comitato per l’Area Marina Protetta del Conero

Cittadini e associazioni tornano a dare battaglia per rendere concreto il progetto che dal Passetto arriverebbe fino al confine con Sirolo. Danovaro, docente UnivPm: «Benefici importanti all’ambiente e alla collettività»

Parco del Conero

ANCONA – Tutelare l’ambiente marino della costa del Conero istituendo un’area protetta che dal Passetto di Ancona arrivi fino al confine con Sirolo. È con questo scopo che è stato rifondato e ampliato il Comitato per l’Area Marina Protetta della Costa del Conero. Dopo oltre un trentennio di tentativi che hanno visto in prima linea Slow Food, Legambiente, Lega Pesca, Cooperativa fra Pescatori di Portonovo e Parco del Conero, nonostante l’area fosse già stata individuata come protetta da una legge nazionale del 1991 (394 – 6/12/91 art.36) e la Comunità Europea avesse già creato i presupposti per la gestione del tratto costiero, «pregiudizi e campanilismi ne hanno bloccato la sua realizzazione» spiega Roberto Rubegni, presidente della Condotto Ancona Conero di Slow Food. Nel 2016 il Ministero ha rifinanziato il progetto che però ancora giace irrealizzato. Ecco perché il Comitato torna a dare battaglia sulla questione.

Un comitato che rispetto a quello originario è cresciuto notevolmente. Si sono infatti uniti anche l’Università Politecnica delle Marche, il Wwf, Italia Nostra, la Cnr con il professor Roberto Danovaro, i comitati Portonovo per tutti e Mezzavalle LIbera, l’Associazione Ornitologi  marchigiani, Mare Vivo, Comitato Tag Costa Mare,  Circolo Naturalistico il Pungitopo, Med React, Reef Check Italia, Forum Paesaggio March, Italia Nostra.

Insomma un plotone di attivisti, e cittadini, pronto a scendere in campo per tutelare le bellezze della propria terra. Il Comitato vuole arrivare a concretizzare il suo obiettivo che vede oltretutto le Marche non in linea con l’Europa su questo fronte con il rischio di incorrere in sanzioni. «Per la Comunità Europea infatti l’area marina protetta esiste già», spiega Rubegni, «metteremo in campo fare una grande campagna di informazione per far comprendere ai cittadini i vantaggi di avere sul territorio del comune di Ancona un’area marina protetta».

«Ci sono almeno dieci buone ragioni per istituire l’area marina protetta del Conero – sostiene il professor Roberto Danovaro, docente di Ecologia marina all’UnivPm, presidente della Stazione zoologica-Istituto nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine e responsabile scientifico Wwf Italia – che porterebbe benefici importanti all’ambiente e alla collettività. Lo scetticismo che talvolta si avverte è dovuto alle fake news che diffondono prospettive assolutamente infondate».

Oltre alla tutela della biodiversità della costa, l’istituzione dell’area marina andrebbe a costituire un volano per la blue economy, e consentirebbe di attivare iniziative di educazione ambientale, agendo «da moltiplicatore economico delle risorse ittiche», evidenzia Rubegni. Inoltre permetterebbe di conservare e tramandare tradizioni tipiche del territorio come quelle della pesca artigianale. «Sono convinto che questa sia la volta buona – conclude Rubegni – quanto accaduto durante la pandemia, con la natura che si è riappropriata dei propri spazi, deve insegnarci che l’ambiente è il futuro. Dobbiamo ridare valore all’ambiente e l’area marina è lo strumento più efficace per andare in questa direzione».

Sul sito web del Comitato Insieme per Amp Conero è possibile approfondire i diversi aspetti dell’iniziativa, consultando le specifiche sezioni sulla biodiversità e il rapporto con l’uomo, i rischi ambientali e le opportunità di tutela.

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