Ancona-Osimo

Centrodestra, taglio del nastro per la sede del Comitato elettorale

All'inaugurazione del quartier generale in via Vecchia del Pinocchio ad Ancona c'erano i vertici della coalizione. Acquaroli lancia la sfida al centrosinistra: «Vedremo chi vincerà a settembre»

Il taglio del nastro della sede del Comitato elettorale di Francesco Acquaroli

ANCONA – «I marchigiani a settembre decideranno se scegliere di dare continuità ad un governo regionale imbarazzante sul fronte della sanità, delle infrastrutture e del lavoro». Non usa mezzi termini il candidato presidente del centrodestra Francesco Acquaroli all’inaugurazione della sede del comitato elettorale ad Ancona.

Il taglio del nastro del quartier generale del centrodestra in via Vecchia del Pinocchio, questa mattina (25 luglio). Insieme al candidato in pectore c’erano i vertici della coalizione, con il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco, il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri, il vice commissario regionale di Forza Italia Daniele Silvetti, il coordinatore regionale dell’Udc-Popolari per le Marche Antonio Saccone, il coordinatore regionale di Noi con l’Italia Tablino Campanelli, la coordinatrice regionale dei Civici per il territorio Lucia Tarsi, la coordinatrice regionale di Movimento per le Marche Masha Parisciani, il coordinatore regionale del partito Repubblicano Luciano Pagliariccio. 

Acquaroli, nel corso del suo intervento si è detto preoccupato per lo spopolamento delle Marche ed ha citato una statistica secondo la quale in 10 anni la regione perderà 100 mila abitanti, questo significa ha detto che «i marchigiani stanno scappando».  Il candidato ha parlato di una «sfida comune piena di entusiasmo, contro un potere che soffoca le Marche» e di un progetto intriso di idee e valori che puntano a portare un cambiamento nella regione e a mettere al centro dell’agenda politica famiglie, imprese e lavoro, oltre alla sanità e alle infrastrutture che tanto penalizzano le Marche.

Sollecitato a margine della conferenza stampa dai giornalisti, Acquaroli ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa ribattendo alle polemiche sollevate dalle Sardine che ieri in visita nelle Marche, nella tappa al cimitero partigiano di Pozza, hanno fatto riferimento alla cena con i simboli fascisti avvenuta ad Acquasanta Terme. Un convivio al quale il candidato non prese parte, come aveva lui stesso replicato, dato che dopo una breve visita, per parlare dei temi della zona, era andato via. Alle Sardine, Acquaroli ha replicato spiegando che «se continuano con questi temi significa che non hanno niente da raccontare rispetto a 25 anni di governo della nostra Regione».

Francesco Acquaroli

Invece alle dichiarazioni del segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli che ieri alla presentazione dei candidati aveva parlato di una rimonta pazzesca e di un centrodestra debole che si nasconde dietro ai simboli nazionali ha ribattuto «vedremo il 20 e 21 settembre chi avrà vinto o perso le elezioni, ma nel frattempo vorremmo continuare a parlare dei problemi dei marchigiani e di una nuova opportunità per la regione». «Invece di parlare di rimontare o di cene presunte che in realtà non ci sono mai state, forse sarebbe meglio per i marchigiani e per la politica affrontare i veri problemi che da settembre, ahimè credo coinvolgeranno tante imprese e tante famiglie».

Intanto oggi nelle Marche, a Pesaro arriverà il leader nazionale della Lega, Matteo Salvini, non è però in calendario un incontro con Acquaroli che ha spiegato «avremo occasione, come abbiamo avuto in passato, di incontrarci».

Il candidato Francesco Acquaroli con i vertici della coalizione

Parlando dei temi nazionali, sui fondi del Mes, Acquaroli non si è espresso favorevolmente e ha spiegato che sulla questione «deve fare chiarezza la maggioranza che è divisa come non mai», ma anche nel centrodestra ci sono posizioni diverse, in ogni caso per il candidato è «una trappola che va a mettere condizionalità inaccettabili per la nostra Nazione». Per Acquaroli «i vantaggi finanziari non sarebbero così marcati» mentre invece sarebbero «penalizzatissime» le riforme che l’Europa chiederebbe con l’approvazione del Mes.

A prendere la parola dopo Acquaroli nel corso degli interventi che si sono succeduti all’inaugurazione della sede del Comitato Elettorale è stato Sandro Zaffiri che ha posto l’accento sulla situazione delle imprese marchigiane e sull’economia regionale con la regione che è scivolata verso il sud. Poi i temi caldi dei disagi dell’A14 che secondo Zaffiri senza l’intervento della Procura non sarebbero stati risolti e la ricostruzione, «un’occasione persa per potenziare le infrastrutture» dell’entroterra.
Il capogruppo della Lega ha puntato il dito contro la mobilità passiva nella sanità che ha superato nelle Marche i 100 milioni, e infine la stoccata sulla questione Aeroporto costato più di 100 milioni. «Dobbiamo ammazzare l’orso prima di vendere la pelle» ha concluso Zaffiri evidenziando che bisogna credere nel fatto che i marchigiani vogliano un cambiamento.

Per Emanuele Prisco la sfida non è quella di una sostituzione di un sistema con un altro, ma con «le migliori energie delle Marche», poi ha citato la classifica Governance Poll stilata da Il Sole24Ore che ha messo «agli ultimi posti il governatore delle Marche».

L’inaugurazione della sede del Comitato Elettorale

Daniele Silvetti ha dato ad Acquaroli il merito di aver ricompattato la destra, mentre parlando della situazione presente nel Pd ha detto che è stato compiuto un «omicidio politico» con Ceriscioli «disarcionato» dal suo stesso partito per «nascondere le loro vere mancanze». Ma l’attacco al centrosinistra è stato sferrato dal forzista anche sulla visione europeista: Silvetti ha ricordato che le Marche sono tra le regioni che hanno restituito indietro il maggior numero di fondi europei inutilizzati. Allo stesso tema si è riallacciato anche Antonio Saccone che ha rimarcato come siano stati impiegati solo il 25% di fondi europei in 7 anni.

Tablino Campanelli ha auspicato per le Marche una nuova pagina, mentre Luciano Pagliariccio ha posto l’accento sulla condizione del calzaturiero, un settore dell’economia «spento» e con problemi sul fronte dell’export. Masha Parisciani ha accusato il centrosinistra di aver impoverito il sud delle Marche e la sanità regionale, mentre Lucia Tarsi ha invocato un cambiamento nella politica della regione a guida tradizionalmente “rossa”.

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