Ancona-Osimo

Verso un centro antiviolenza per Lgbt+. Arcigay: «C’è forte necessità, nel 2020 almeno 60 segnalazioni di isolamento»

Dovrebbe nascere a Fano, prendendo forma come servizio diurno di sostegno. Nel team psicologi, psicoterapeuti e legali. Ci spiega tutto Matteo Marchegiani di Arcigay Comunitas Ancona

La manifestazione di Ancona per il Ddl Zan

ANCONA – Potrebbe vedere la luce già nel mese di ottobre – novembre il primo centro antiviolenza per le persone Lgbt+ delle Marche. Ad annunciarlo è stato Matteo Marchegiani di Arcigay Comunitas Ancona nel corso della manifestazione che si è svolta ieri 15 maggio in Piazza Cavour ad Ancona, nell’ambito della mobilitazione nazionale  “Legge Zan e molto di più – Non un passo indietro” per chiedere l’approvazione del disegno di legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo.

Arcigay Comunitas Ancona, insieme al comitato Arcigay Agorà di Pesaro-Urbino, il comune di Fano e la Coos Marche, hanno partecipato al bando Unar per la realizzazione del centro. Si tratta di un centro diurno che avrà sede a Fano e fornirà sostegno alle persone Lgbt+, 5 giorni a settimana. Una volta aggiudicato il bando, e l’associazione si dice ottimista, tra ottobre e novembre potrebbe essere già operativo.

Il progetto, cofinanziato anche dal Comune di Fano, sarà strutturato sotto forma di supporto erogato in modalità telefonica da un team di psicologi, legali e altri professionisti che forniranno un sostegno a vari livelli. Dal supporto legale, a quello psicologico fino all’inserimento lavorativo.

«L’obiettivo è quello di seguire le persone a 360 gradi» afferma  Matteo Marchegiani, precisando che per ora l’aspetto abitativo purtroppo non può essere garantito. «Al momento – prosegue – i finanziamenti non ci consentono ancora di creare un centro residenziale per garantire un posto letto a coloro che vengono cacciati di casa solo perché gay, lesbiche, bi, trans».

Il deus ex Machina di Arcigay Comunitas di Ancona spiega che da parte delle associazioni c’era la volontà di garantire una residenzialità a chi viene allontanato e non ha più una casa, per questo per il futuro l’obiettivo è di incrementare la quota di finanziamenti così da mettere a segno anche questo risultato.

Ma intanto il centro dovrà garantire un sostegno a tutto il territorio marchigiano. «Vogliamo riuscire a coprire tutta la Regione, anche grazie alla cooperativa Coos Marche e insieme ad altre realtà associative, fra le quali anche noi, metteremo a disposizione spazi nel territorio regionale per riuscire ad arrivare dappertutto».

Il centro, che inizialmente partirà come servizio telefonico, è anche raggiungibile di persona «per chi si vuole presentare lì – prosegue – . Al telefono risponderanno psicologi e psicologhe, e psicoterapeuti, appositamente formati». Un centro di cui «c’è una forte necessità», come evidenzia Marchegiani: solo nel 2020 Arcigay Comunitas di Ancona ha gestito una sessantina segnalazioni di casi di persone vittime di isolamento e violenze emotive nelle Marche.

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