Ancona-Osimo

Caro carburante, emendamento del governo riduce le sanzioni. Gestori insoddisfatti: «Non hanno accolto le nostre richieste»

Resta l'obbligo per i distributori di benzina su strade e autostrade di esporre i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati. Il punto con il referente Figisc

Massimo Ippoliti, rappresentante Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali carburante di Confcommercio

ANCONA – Comunicazioni settimanali e al variare del prezzo per i gestori degli impianti di carburante e una app informatica in cui consultare prezzi medi e praticati alla pompa. Lo prevede un emendamento del governo al Dl Trasparenza. Resta l’obbligo per i distributori di benzina su strade e autostrade di esporre i cartelloni con la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati.

Il 25 gennaio i gestori degli impianti di carburante avevano scioperato a livello nazionale proprio per protestare contro le misure inserite dal governo nel Dl Trasparenza, fra le quali proprio l’obbligo di esporre un cartellone con la media dei prezzi applicati nella regione e quelli praticati dall’impianto.

Con l’emendamento, oltre a prevedere una app, misura su cui i gestori si erano detti favorevoli, le comunicazioni dei prezzi avverrebbero al loro variare o comunque settimanalmente. Inoltre l’emendamento, all’esame della Camera, riduce anche le sanzioni, che dalle iniziali 500 – 6mila euro, passano a 200 – 2mila euro, a seconda del fatturato, per chi viola gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti, comunque superiori ai 200-800 euro indicati nell’accordo raggiunto al Mimit.

Inoltre, l’emendamento aumenta a 4, dalle iniziali 3 previste nel decreto originario, il numero delle violazioni, anche non consecutive in 60 giorni, da cui scatta la sospensione dell’attività. Un emendamento che però non soddisfa nonostante le modifiche apportate, i gestori degli impianti.

«Non siamo per niente soddisfatti – dice Massimo Ippoliti, rappresentante Figisc Confcommercio – perché il governo non ha accolto nessuna delle nostre richieste, hanno solamente ridotto le multe, ma non basta. Continuano a farci passare per speculatori e le multe non fanno altro che confermare questo fatto. Ci sentiamo accusati».

Ippoliti conclude facendo notare che l’obbligo di apporre un cartellone con il prezzo medio applicato nella regione e quello praticato dal distributore alla pompa, «non risolve la questione. Come al solito intervengono su di noi, come se fossimo noi a determinare i prezzi, ma non è così».

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