Ancona-Osimo

Carcere di Montacuto, Bilò: «Servono lavori di ristrutturazione»

Il consigliere regionale in visita al penitenziario insieme ad una delegazione di Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp). Fra le criticità ha evidenziato sovraffollamento e carenza di organico

IL consigliere regionale Mirko Bilò con i delegati dell'Uspp

ANCONA – «Sono necessari lavori di ristrutturazione, da compiere con urgenza per rendere maggiormente vivibili, salubri e sicuri gli ambienti del carcere di Montacuto, sia per gli agenti di Polizia Penitenziaria che quotidianamente vi lavorano, che per i detenuti». A denunciare la situazione presente all’interno dell’Istituto Penitenziario di Ancona è il consigliere regionale eletto in quota Lega, Mirko Bilò. Il consigliere alla sua prima uscita ufficiale dopo l’elezione, si è recato in visita alla Casa Circondariale di Montacuto e alla Casa di reclusione Barcaglione, accompagnato da una delegazione regionale di Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) costituita dal vicesegretario regionale Angelo De Fenza, dal segretario provinciale di Ascoli Piceno Luca Iannotta e dal segretario regionale di Ancona Giovanni Giuliani.

Obiettivo verificare la situazione dei due istituti penitenziari per avanzare proposte volte a trovare soluzioni alle criticità, visto il mandato ricevuto dagli elettori in seno all’Assemblea Legislativa. È nel carcere di Montacuto che ha constatato le maggiori criticità, qui infatti al problema della carenza di agenti di Polizia Penitenziaria, che si attesta attualmente intorno alle 35 unità, si aggiunge quello del sovraffollamento di detenuti, che tocca quota 50 unità.

Una situazione delicata, vista anche la concomitante pandemia di covid-19: «Sono problemi che rivestono una importanza cruciale e che occorre risolvere con estrema urgenza, specie alla luce dell’attuale pandemia di coronavirus, che proprio nella fase emergenziale aveva suscitato proteste mettendo a rischio la sicurezza dei poliziotti e degli stessi detenuti» osserva Bilò.

Oltre a queste ben note difficoltà c’è anche la questione infrastrutturale. Secondo il consigliere infatti, sono necessari lavori urgenti come «il rifacimento del tetto, dove si segnalano infiltrazioni di acqua piovana e di sistemazione degli scarichi della cucina, che danno luogo a perdite di acqua nei cunicoli sotterranei le quali favoriscono il proliferarsi di ratti e zanzare».

Situazione sotto controllo invece a Barcaglione dove la struttura secondo Bilò, «sia sotto il profilo organizzativo sia di igiene e salubrità, risulta efficiente e ben organizzata: i reparti detentivi e gli altri locali a disposizione dei detenuti sono ben curati sotto ogni profilo, così come la  caserma che ospita agenti e uffici, inclusi gli altri ambienti in uso al personale di Polizia Penitenziaria». Inoltre il consigliere ha posto l’accento sulle iniziative e le attività trattamentali organizzate nella struttura, finalizzate al reinserimento nella collettività dei detenuti: fra queste ha voluto menzionare la realizzazione di un caseificio con 20 pecore per la produzione di formaggio.

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