Ancona-Osimo

Camerieri, baristi, addetti alle pulizie e bagnini cercasi: carenza di personale per la stagione estiva in hotel, ristoranti e balneari

Negli alberghi mancherebbe un 10% di addetti alle pulizie e un 15% di personale di sala e bar. Nei ristoranti il buco maggiore, un 20-25% è costretto a prendere meno prenotazioni perché non ha camerieri a sufficienza

ANCONA – Personale per le pulizie, camerieri e addetti al bar. Sono soprattutto queste le figure più ricercate per la stagione estiva nelle strutture alberghiere delle Marche. Secondo una stima di Federalberghi nelle Marche mancherebbe un 10% di addetti alle pulizie, spiega il consigliere regionale Emiliano Pigliapoco, e un 15% di personale di sala e bar.

Secondo Pigliapoco il problema è che «oggi solo un 30% di diplomati delle scuole alberghiere va a svolgere il lavoro per cui ha studiato, mentre un 70% cambia settore, nonostante ci siano ottime prospettive occupazionali». A scoraggiare i giovani ad andare a lavorare negli hotel o nei ristoranti è la prospettiva «di dover lavorare il sabato e la domenica e nei giorni festivi mentre i loro compagni vanno a divertirsi. Preferiscono andare a lavorare in fabbrica dove prendono 1.200-1.300 euro al mese – prosegue, ma hanno il sabato e la domenica liberi e la prospettiva di un lavoro che dura tutto l’anno, non stagionale».

La carenza di personale interessa in misura maggiore il mondo della ristorazione, ma non risparmia neanche i balneari dove mancano soprattutto aiuto cuochi e camerieri per i ristoranti annessi ai balneari e bagnini di terra. «Abbiamo sempre avuto una carenza cronica di figure specializzate o comunque formate che in questi ultimi anni si è accentuata – dice il presidente regionale del sindacato italiano balneari (Sib) Romano Motnagnoli -. La nostra attività è a carattere stagionale per cui possiamo garantire solo un impiego per 4-6 mesi al massimo e quindi un lavoro sostanzialmente precario».

Secondo il sindacalista «mancano figure formate e spesso dobbiamo ripiegare su giovani o giovanissimi alla prima esperienza di lavoro, ritrovandoci a diventare noi stessi formatori primo lavoro». Montagnoli spiega che il problema non è legato alla questione stipendi, «un dipendente che fa otto ore prende tra i 1.200 e i 1.400 euro al mese».

Pixabay, foto di Ken Kerckx

Nella ristorazione c’è il ‘buco’ maggiore per quanto riguarda la carenza di personale: qui un 20-25% di ristoranti è costretto a prendere meno prenotazioni perché non ha camerieri a sufficienza, come conferma anche il titolare del Ristorante Saverio a Camerano: «Non abbiamo potuto prendere un gruppo di 350 persone perché non siamo riusciti a trovare personale disponibile per l’evento – dice il titolare Saverio -. I camerieri non si trovano proprio oppure chiedono 20-25 euro all’ora e non sono neanche professionisti. Sono 42 anni che faccio questo lavoro e una situazione del genere non si era mai vista, prima del Covid non c’erano questi problemi, adesso invece quasi bisogna pregarle le persone per farle venire a lavorare»

Il ristoratore spiega_ «D’inverno bene o male il personale lo troviamo, ma d’estate è molto difficile, preferiscono andare al mare invece che fare una giornata di lavoro, evidentemente c’è benessere e non hanno bisogno».

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