Ancona-Osimo

Bocciata la mozione di sfiducia a Ceriscioli: discussione animata in Aula

Ad accendere il dibattito la dichiarazione del consigliere dei 5Stelle Giorgini che aveva definito massone il direttore generale dell'Asur Marche Alessandro Marini. La vice presidente Casini: «Fuori luogo l'intervento sulla massoneria»

ANCONA – È stato un aspro dibattito quello che ha animato la seduta consiliare di oggi (30 luglio) sulla mozione di sfiducia al presidente regionale Luca Ceriscioli in seguito alla bufera che si è abbattuta sull’Asur Marche per l’indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Ancona che ha coinvolto fra gli altri anche il direttore generale Alessandro Marini.

Non è passata la mozione, bocciata con 18 voti contrari (4 non espressi, 1 assente e 8 favorevoli). Ad appoggiare la sfiducia a Ceriscioli, oltre ai consiglieri regionali firmatari, Gianni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Peppino Giorgini, (M5S), Sandro Zaffiri e Marzia Malaigia (Lega nord), Elena Leonardi (FdI) e Jessica Marcozzi (FI), è stato anche il consigliere Mirco Carloni (Ap).

Ad accendere il dibattito, durato oltre tre ore, è stata soprattutto la dichiarazione del consigliere dei 5Stelle Peppino Giorgini che aveva definito “massone” il direttore generale dell’Asur Marche Alessandro Marini.

Da sinistra. Piergiorgio Fabbri, Peppe Giorgini, Gianni Maggi e Romina Pergolesi

Giorgini aveva infatti definito Marini «un maestro venerabile, membro di un’associazione segreta con ben 23 mila iscritti (fratelli)» un’appartenenza definita dal consigliere pentastellato come «non assolutamente opportuna» spiegando che «seppur non si possano rilevare profili penali in questa scelta, restano in gioco l’etica e la questione morale».

Un’affermazione definita «fuori luogo» dalla vice presidente Anna Casini, «soprattutto fatta da chi frequenta la piattaforma Rousseau, filosofo noto per essere stato il padre della moderna massoneria» (la piattaforma Rousseau è lo strumento lanciato dal Movimento 5Stelle nel 2016 per sviluppare la partecipazione democratica partecipazione degli iscritti alla vita del Movimento, attraverso la rete, Ndr).

L'assessore regionale Anna Casini
L’assessore regionale e vice presidente Anna Casini

«Ho votato convintamente contro la mozione perché infondata, ingiusta e ingenerosa – ha dichiarato la Casini – . Il presidente Ceriscioli ha esercitato ed esercita le funzioni di vigilanza disciplinate dalla normativa e come tutta la Giunta conosce bene e rispetta il netto crinale che separa le funzioni di indirizzo e controllo da quelle gestionali e non si interessa certo di appalti. Ho trovato gravi le affermazioni di alcuni consiglieri che si meravigliano che la Giunta rispetti la legge e che non invada le funzioni tecniche».

«Capisco che sia difficile per qualcuno esprimere soddisfazione se nelle Marche si raggiungono risultati importanti – ha commentato il presidente regionale Luca Ceriscioli – che si soffra di un traguardo straordinario come la definizione positiva della vicenda Aerdorica, per esempio, conseguita grazie al forte impegno della giunta regionale. Io sono fatto diversamente: il Governo ha stanziato 104 milioni per gli investimenti nella sanità delle Marche, io ringrazio e riconosco il valore della decisione. Questo per spiegare che non si può sparare sulla sanità regionale e su tutti gli obiettivi raggiunti, prendendo a pretesto l’avvio di un’indagine, per presentare una mozione di sfiducia con una motivazione a dir poco paradossale sui controlli previsti dallo Statuto regionale sugli organismi e sulle agenzie che dipendono della Regione. Controlli che, ricordo, sono definiti espressamente e non in astratto e attengono materie precise: bilanci di previsione e di esercizio, dotazioni organiche ma non certamente controlli sulle gare d’appalto. Questa condotta sarebbe un’ingerenza inaccettabile della politica su questioni tecniche e questo sarebbe  sì censurabile. Questa mozione invece dimostra tutta l’ignoranza rispetto a quali siano le competenze e le funzioni di ogni ruolo e non rispecchia nemmeno il garantismo sbandierato solo quando fa comodo».

Luca Ceriscioli, presidente della Regione

Per quanto riguarda il fascicolo di indagine aperto dalla Procura Ceriscioli ha ricordato che «non è una condanna, è prima di tutto una garanzia per l’indagato, ma per il partito dei giustizialisti equivale come sempre a una sentenza di condanna definitiva. Ma allora quando si è garantisti? Solo per casa propria senza una minima coerenza tra quanto si proclama e quanto si pratica? I 5 stelle sono sempre più stretti dall’abbraccio mortale della Lega che costantemente ne risucchia la vitalità e i valori fondanti, e pensare che avevo creduto che al Governo potessero diventare un alambicco che distilla scorie e dai veleni della politica leghista. Ma invece no, ci si accoda senza saper fare un passo avanti nella visione della politica rimanendo a quella di piccolo cabotaggio e a rimorchio di un alleato che è l’esatto opposto. Il tema è quindi palesemente un altro: non l’avviso di garanzia ma, strumentalmente, una critica generica e spicciola alle politiche sanitarie.

Sappiamo di dover lavorare sulla percezione dei risultati raggiunti ma questa è una sanità regionale che in 4 anni ha raggiunto obiettivi mai traguardati prima: in termini assunzioni di personale con 1000 professionisti in più che lavorano nelle nostre strutture e il superamento di 4 milioni di euro del tetto imposto dai vincoli nazionali per l’organico. Abbiamo destinato oltre 200 milioni di euro per l’acquisto di macchinari all’avanguardia, 280 milioni  per nuove strutture sanitarie e riqualificare le esistenti. Siamo consapevoli che il nodo critico è la percezione. Noi possiamo misurare i risultati positivi raggiunti in 4 anni, i miglioramenti sono dimostrabili dai numeri. Anche per le liste di attesa abbiamo un monitoraggio in tempo reale  ed una capacità di controllo come non esiste in nessun altra regione. Dobbiamo però continuare a lavorare per migliorare la percezione tra le persone. Rivendico con orgoglio quanto è stato fatto. Mi ero riproposto di rendere misurabili e oggettive le performance e così è perché l’etica della politica è anche la trasparenza nei confronti dei cittadini. Ogni giorno, con le nostre azioni, cerchiamo di lavorare affinché si superi il clima di sospetto e diffidenza che si va diffondendo nella società nei confronti dell’operato della Pubblica amministrazione. E’ questo il male profondo, una zavorra che preclude la crescita delle comunità».

Il consigliere regionale Fabio Urbinati

Una bocciatura, quella della sfiducia, che il consigliere Pd Fabio Urbinati definisce prevedibile perché «la mozione è povera di contenuti e pretestuosa, bocciata in blocco dalla maggioranza con l’astensione del presidente. Un passaggio non necessario quello di oggi, dato che il presidente aveva già chiarito la situazione la scorsa settimana in Aula. Invito la minoranza alla vigilia della discussione del Piano Socio Sanitario Regionale, che verrà portato in Aula a fine settembre, a farsi portatori di contenuti e proposte».

I capigruppo della Lega Zaffiri (a destra), e del Movimento 5 Stelle Maggi

Ha parlato di bocciatura prevedibile anche il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri: «La maggioranza ha i numeri per bocciare la mozione, la sanità regionale non funziona e non si tratta di una percezione come ha detto Ceriscioli. I cittadini sono alle prese con liste di attesa lunghe che superano anche i due anni. Inoltre ci sono 1500 bambini tra 0 e 11 anni di età che stanno aspettando di essere presi in carico dal sistema sanitario regionale per la riabilitazione neuropsicomotoria che, se le cose non cambiano, rischiano di doversi rivolgere al privato».

«Nella seduta del 23 luglio – ricorda il capogruppo M5S Marche, Gianni Maggi – avevamo chiesto a Ceriscioli di riferire in Aula in merito agli appalti assegnati dall’Asur Marche ora nel mirino della Guardia di Finanza, per i quali è coinvolto il direttore generale, Alessandro Marini con ipotesi di reato per tentata turbativa d’asta, turbata libertà di scelta del contraente e tentato abuso d’ufficio. In quell’occasione, il governatore delle Marche ci rispose che non sapeva nulla, abdicando di fatto alle sue responsabilità. Così abbiamo presentato questa mozione di sfiducia, assieme alle forze di minoranza, per avere immediate delucidazioni a tutela della sanità marchigiana. Ceriscioli, ribadiamo, dovrebbe esercitare funzioni di indirizzo e vigilanza sulla gestione degli enti, agenzie e aziende dipendenti dalla Regione, quale è l’Asur Marche. E non ci sembra, considerando quanto emerso, che lo abbia fatto adeguatamente. Questa, a nostro parere, è la peggiore giunta regionale dal 1974».

Moreno Pieroni
L’assessore regionale Moreno Pieroni

Di «macchina del fango» ha parlato invece il consigliere Pd Francesco Giacinti che, poi, rivolgendosi al Presidente Ceriscioli, ha detto che «bene ha fatto a dichiararsi estraneo a queste vicende». Per la consigliera di Forza Italia Jessica Marcozzi il dibattuto «avrebbe dovuto incentrarsi sulle tante cose che non vanno nella Sanità», mentre l’assessore regionale Moreno Pieroni si è rivolto ai gruppi di minoranza dicendo: «attendiamo ancora una proposta concreta in materia sanitaria e un contributo serio sul piano socio-sanitario da parte delle opposizioni».

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