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Bit Milano, Marche superano le 11milioni di presenze nel 2022. Sabatini: «Il turismo tra le priorità»

Alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano sono stati illustrati i dati sui flussi turistici nelle Marche nel 2022. Visita della ministra Santanchè

Lo stand delle Marche alla Bit 2023

ANCONA – Nel 2022 crescono del +3,68% le presenze nelle Marche rispetto al 2019 e del + 9,39% gli arrivi, mentre raffrontando l’anno scorso con il 2021, anno ancora contrassegnato dal Covid, l’aumento è ancora più netto e gli arrivi toccano un +21,58%, mentre le partenze segnano +18,03%. Superate le 11milioni di presenze, un anno record per il turismo marchigiano: 2.507.756 gli arrivi e 11.376.381 le presenze, un primato mai registrato, neanche prima della pandemia. Sono i dati che emergono dalla prima giornata della Bit, Borsa Internazionale del Turismo, che si tiene in questi giorni a Milano.

La tre giorni dedicata al turismo, che si è aperta ieri, domenica 12 febbraio per concludersi domani 14 febbraio, inaugurata dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dal presidente di Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini e dal direttore dell’Atim Marco Bruschini, vede lo stand delle Marche registrare grande interesse e partecipazione. Ieri la visita nello spazio espositivo della ministra del Turismo Daniela Santanchè.

Guardando ai dati sui flussi turistici delle Marche, emerge che anche nel 2022 si registra, rispetto al periodo pre-Covid, una flessione del numero dei turisti stranieri, legata alle limitazioni imposte per la pandemia, che ha finito per scoraggiare gli spostamenti all’estero: il calo ha raggiunto le 12.417 unità, una flessione compensata però dagli italiani che hanno fatto registrare un +988.884.

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, affiancato dal direttore Atim Marco Bruschini e dal presidente CamCom Gino Sabatini

Dalla fotografia scattata dalla Regione risulta che i turisti prediligono i mesi estivi per le vacanze nelle Marche (da giugno a settembre), ma nell’anno appena trascorso le curve relative ai mesi primaverili e autunnali superano quelle del 2021, «un segno incoraggiante per le politiche messe in campo con l’obiettivo di destagionalizzare l’offerta turistica, tramite la valorizzazione dei borghi, dell’entroterra, dell’enogastronomia e l’organizzazione di manifestazioni culturali e sportive«, spiega la Regione.

Analizzando la composizione dei flussi turistici che giungono nelle Marche, in testa ci sono Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Umbria, grazie ai nuovi collegamenti stradali. In netto aumento anche gli stranieri, nel 2022 sono stati 399.173 gli arrivi (+69,31% rispetto al 2021) e 1 milione e 714.808 le presenze (+65,82%): gli stranieri arrivano soprattutto da Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Francia e Belgio, in forte crescita l‘Inghilterra (+235%) e la Polonia (+125%).

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè mentre si complimenta con Simone Baleani dell’Unione Cuochi Italiani per le specialità marchigiane, affiancata dal governatore Acquaroli, dal presidente dell’Unione Regionale Cuochi Marche Luca Santini, dalla senatrice Elena Leonardi e dal consigliere regionale Andrea Putzu

Nella giornata di ieri, la ministra del Turismo Santanchè si è soffermata nello stand marchigiano dove ha assaggiato il ‘Menù della domenica’ preparato dall’Unione Cuochi Marche con gli allievi dell’Istituto alberghiero Panzini di Senigallia, costituito da cui vincisgrassi alla maceratese (quarta ricetta ad aver ricevuto il riconoscimento di specialità tradizionale garantita dopo la mozzarella, la pizza napoletana e l’amatriciana), coniglio disossato ripieno con finocchietto e tartufo nero pregiato e un morbido di cioccolato fondente su base di frolla e bacio di dama ripieno di crema al Varnelli della Pasticceria Picchio di Loreto.

E l’apprezzamento del ministro per le specialità culinarie tipiche marchigiane non si è fatto attendere tanto che Santanchè ha parlato di «un menù meraviglioso, con tanti prodotti di eccellenza». «Prossimamente verrò a Portonovo – ha annunciato – per provare altre specialità». «Le Marche sono un territorio che ha tutto – ha aggiunto il ministro – dobbiamo insieme venderlo al meglio. Oggi abbiamo un vantaggio grazie al turismo lento e di prossimità, abbiamo anche un vantaggio sugli Italiani che hanno riscoperto i borghi. In questa regione si mangia bene, si beve bene e il territorio è molto bello: dobbiamo solo imparare a promuoverlo meglio, ma con il presidente Acquaroli sono sicura che faremo un grande balzo in avanti».

Il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini con il governatore Francesco Acquaroli e il ministro del Turismo Daniela Santanchè alla Bit 2023

Il presidente Francesco Acquaroli ha espresso «grande soddisfazione perché vediamo la nostra regione al centro dell’attenzione di tanti». «Il turismo è per il nostro territorio una grande opportunità che va colta fino in fondo. Nel 2023 si apre un nuovo mercato grazie ai nuovi voli: lavoreremo sulla promozione nella grandi capitali europee perché saremo più facilmente raggiungibili grazie proprio all’aeroporto. Una crescita a cui vogliamo ambire in sinergia con il territorio – ha detto – e soprattutto con la speranza di veder crescere la nostra economia in tutti i suoi aspetti: da quello prettamente turistico all’enograstronomia, alle filiere e alla manifattura. Insomma tutto ciò che rende le Marche così belle».

Il direttore dell’Atim, Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, si è detto contento per il clima di massima collaborazione in cui si è inaugurato lo stand delle Marche ed ha sottolineato che «ci sono tutti i presupposti per fare sempre meglio», mentre il presidente dell’Unione Cuochi Marche Luca Santini insieme al collega Simone Baleani consigliere nazionale della Federazione Cuochi Italiana, hanno sottolineato la «grandissima opportunità per i nostri studenti». «C’è grande attenzione – hanno detto i due chef – sempre crescente da parte dei giovani verso le tradizioni culinarie marchigiane. Un’attenzione che deve essere interpretata come una riscoperta. Le nostre nonne conoscevano molto bene la nostra tradizione, è compito nostro non farla perdere».

Bruschini, Acquaroli e Sabatini alla Bit 2023

«Il Covid 19 è stato un acceleratore di tendenze già in atto prima della pandemia – ha detto il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini – Il turista non cerca solo relax ma anche esperienze inedite, specie in contesti naturali. La sostenibilità si pratica con la vicinanza alla comunità locale -ha aggiunto -, con il consumo e l’acquisto dei prodotti del posto. Commercio e agroalimentare sono componenti fondamentali di un’offerta turistica integrata, e quelle che più chiedono il supporto delle istituzioni. Il bando borghi, per l’apertura di esercizi commerciali nelle aree interne è una delle azioni messe già in campo da Camera di Commercio delle Marche e Regione».

Marche, imprese e turismo, qualche numero

Nelle Marche le imprese turistiche sono 11.556, delle quali 9.603 attive nel mondo della ristorazione, 1.547 nella ricettività alloggio e 406 tra agenzie e tour operator, aziende che danno lavoro a quasi 53mila addetti. Tra le imprese 3.579 sono guidate da donne, 1.164 da stranieri, mentre 1.111 vedono una partecipazione di giovani superiore al 50%. La provincia con la maggior presenza di imprese del comparto, rispetto al totale, è Ascoli Piceno, seguita da Pesaro-Urbino.

Nei primi mesi dell’anno il sistema Excelsior stima oltre 3mila assunzioni, l’80% delle quali assorbite dal settore ristorazione. Il 30% dei turisti nelle Marche è attratto dalla prospettiva di mare e svago, mentre 1 su 3 esprime il proprio giudizio sull’ospitalità e sull’enogastronomia sui social network, soprattutto su Facebook. Guardando alla spesa media giornaliera del turista nelle Marche, questa voce, in base ai dati CamCom, si attesta a 47 euro per l’alloggio e 71 euro per altre spese. Secondo il sistema camerale nel 2022 i turisti stranieri sono stati in prevalenza tedeschi, seguiti da statunitensi, francesi, inglesi e spagnoli.

Il presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini

Guardando le provenienze di chi arriva alle Marche cercando su google, vediamo che il primo turista è interno. Infatti considerando questo aspetto la regione più rappresentata sono le Marche, seguite da Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto. «Il Turismo è tra le nostre priorità, perseguite con Regione Marche e Atim – ha detto il presidente CamCom, Gino Sabatini -È un settore che di fatto si interseca con molti altri: infrastrutture, digitali e materiali, enogastronomia, cultura, internazionalizzazione. Siamo regione al plurale? Dobbiamo essere plurali, e insieme, nella messa a punto di strategie in filiera istituzionale, ma anche nella gestione di quest’ambito economico così strategico. Atim si è appena insediata, le fiere decollano, a giugno abbiamo gli Stati Generali dell’internazionalizzazione nelle Marche, gli chef stellati e la moda brillano, la formazione turistica ha un potenziale e numeri promettenti, l’anno di Pesaro Capitale della Cultura è alle porte. Possiamo davvero imprimere al nostro turismo l’accelerazione che merita». 

Il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco, che in giunta di Camera Marche ha la delega al Turismo, ha evidenziato che «accelerarsi significa correre e per questo servono strade, materiali e immateriali; non si può pensare al turismo senza un’adeguata digitalizzazione. Le imprese delle Marche, una regione che ha bisogno di competenze digitali che in questo campo davvero possono fare la differenza, non solo per la promozione ma anche per la gestione dell’impresa turistica. La provincia di Ascoli, a grandissima vocazione turistica, è anche quella dove l’incidenza di start up è più elevata, a dimostrazione che innovazione e accoglienza sono un binomio che funziona».

Fausto Calabresi, componente di giunta Camerale, ha sottolineato l’importanza del progetto itinerari religiosi: «Come rilevato, nelle Marche si cercano esperienze turistiche nuove. La possibilità di camminare e raggiungere luoghi di pregio artistico e valore spirituale collocati in contesti naturali di grande bellezza è attrattiva per chi ha cuore la cura di sé, il benessere, specie dopo mesi funestati da ogni sorta di prove e restrizioni. Le Marche possono accreditarsi come un luogo di rinascita».

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