Ancona-Osimo

Bilancio sociale Inps, Marche segnate dalla denatalità. Pensioni femminili più basse della media nazionale

Nelle Marche si assiste a un aumento del tasso di occupazione a fronte di una riduzione sia del tasso di disoccupazione sia del tasso di inattività

La presentazione del Bilancio sociale Inps

ANCONA – Nel 2022 nelle Marche si è registrata «una significativa ripresa economica» e «una riduzione del tasso di disoccupazione», ma la regione è ancora sempre più segnata dalla denatalità. È la fotografia scattata dal Bilancio Sociale dell’Inps illustrato oggi 24 novembre all’Università Politecnica delle Marche dalla direttrice regionale dell’Inps Emanuela Zambataro. Il report evidenzia che seppur in un quadro di ripresa dell’occupazione «resta significativo il gender gap».

Nelle Marche anche nel 2022 si assiste ad «una rapida decrescita demografica»: i nati sono stati 9.222 mentre i decessi 19.910, il saldo negativo della popolazione ammonta a -10.688 persone, mentre nel 2011 si fermava a – 3.109. Una denatalità che «neanche l’immigrazione è in grado di compensare» tanto che nel 2021 gli immigrati nelle Marche sono stati 6.952, un numero in calo rispetto agli anni precedenti, nel 2012 erano 9.212.

Il Pil

In linea con quanto riscontrato nelle altre regioni, nelle Marche si osserva una riduzione sostanziale del PIL a cavallo del triennio 2019-2021 a causa della pandemia. Si assiste a un aumento del tasso di occupazione a fronte di una riduzione sia del tasso di disoccupazione sia del tasso di inattività. Tra il 2021 ed il 2022 il numero delle cessazioni di rapporti di lavoro è aumentato come il numero di assunzioni provocando così una riduzione del saldo netto. Le Marche nel 2021 hanno contribuito al Pil nazionale per 39.861milioni.

La forza lavoro si concentra soprattutto nel mondo dell’industria (25,7%). Nel 95% dei casi il lavoro si concentra nelle micro imprese. Sul fronte dell’andamento occupazionale la crescita riguarda tutte le tipologie di lavoro, sia da lavoro a tempo determinato, che indeterminato e stagionale. Il tasso di occupazione più elevato si registra in provincia di Pesaro Urbino seguita dalla provincia di Ancona. La provincia di Pesaro Urbino ha il primato per quanto riguarda le assunzioni di donne.

Assunzioni e ammortizzatori sociali

Il saldo netto tra assunzioni e cessazioni nel 2022 ammonta a 9.116 (221.601 assunzioni e 212.485 cessazioni). Nel 2021 le assunzioni erano 204.855 e le cessazioni 188.418, con un saldo netto di 16.437. Il tasso di occupazione si attesta a 57,7 (nel 2021 era a 55,3), quello di disoccupazione a 6,2 (nel 2021 era 7,1). I Neet, ovvero i giovani che non lavorano e non studiano (nella fascia d’età tra 15 e 29 anni) sono il 13,1%, la media italiana è del 19,0%.

Nella Marche si è riscontrato un lieve aumento dei beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro, dovuto soprattutto ad un aumento delle domande presentate e successivamente accolte di NASpI. Per quanto riguarda questa prestazione l’Istituto eroga il beneficio entro 30 giorni per l’87% delle domande accolte. È possibile riscontrare la tendenza opposta per quanto concerne il numero dei beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione di rapporto di lavoro, andamento confermato da un minore ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni anche in conseguenza del ridimensionamento pandemico.

È da considerare che la Cassa Integrazione in deroga è una prestazione conclusasi nel 2022. Per la Cassa Integrazione Ordinaria sono aumentati i tempi medi di attraversamento da domanda ad autorizzazione. Nel 2022 le ore di Cassa Integrazione utilizzate sono state 3.177.258, in deciso calo rispetto al 2021 quando erano 22.167.933. I beneficiari di ammortizzatori sociali sono stati 24.336.

Le prestazioni pensionistiche

Tra il 2019 e il 2022 il numero delle pensioni liquidate ha presentato un andamento oscillatorio con un picco nel 2021. Nella Regione Marche l’importo medio mensile delle pensioni liquidate, sia per le femmine sia per i maschi, risulta inferiore rispetto alla media nazionale. Le pensioni vigenti circa 493mila, di importo medio inferiore rispetto alla media nazionale. I tempi di pagamento (gestione pubblica) e definizione (gestione privata) delle pensioni, nella maggior parte dei casi, non superano i 30 giorni. Nel 2022 il numero dei pensionati nella regione ammonta a 424.123, 223.816 sono donne e 200.307 uomini. Le pensioni vigenti ammontano a 492.914.

Guardando al dato dell’importo medio delle pensioni queste ammontano a 1.264,17 per le donne e 1.878,63 per gli uomini, inferiore rispetto alla media nazionale che invece si attesta a 1.310,33 per le donne e 2.019,51 per gli uomini.

L’Inps contro la violenza sulle donne

Oggi e domani – 25 novembre – Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne le sedi Inps saranno illuminate di rosso. L’Istituto nazionale di previdenza sociale nelle Marche ha attivato un protocollo regionale con Ambiti Territoriali Sociali, Centri Antiviolenza e Case Rifugio per aiutare le donne vittime di violenza di genere, stalking e mobbing, ad uscire dai maltrattamenti.

L’accordo, siglato a luglio, crea una rete di sostegno e apre un canale di dialogo diretto per le donne e tra Inps, Ats, Cav e Case Rifugio, Caritas e i cinque Comuni capoluogo di provincia, per individuare rapidamente l’esistenza di diritti previdenziali a cui possano accedere le vittime di violenza.

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