Ancona-Osimo

Ancona, il belvedere del Duomo sommerso di erbacce: transenne sulla scalinata di Raoul Bova

Dopo aver documentato la situazione del parco del Cardeto, tra erba, ruderi e transenne, siamo andati a curiosare nei pressi del Duomo

La scalinata dove ha girato Raoul Bova

ANCONA – Prosegue il nostro tour nel degrado di Ancona. Stavolta, l’inchiesta di www.CentroPagina.it tocca i rioni più caratteristici della città, quelli del centro storico. Dopo aver documentato la situazione del parco del Cardeto, tra erba, ruderi e transenne, siamo andati a curiosare nei pressi del Duomo.

Il nostro cammino inizia in via Matteotti, sopra piazza del Plebiscito. La sosta selvaggia, qui, pare sia la regola, soprattutto all’ora di uscita dei bambini da scuola. La materna sorge infatti in una via strettissima e qualcuno osa ancora lasciare l’auto in doppia fila.

La conseguenza è ovvia: lunghe file di auto e clacson impazziti: un concerto di trombe a cielo aperto a due passi dalla sede della Corte dei Conti. Proseguiamo inerpicandoci per via Pizzecolli: a terra, dei pericolosi spunzoni, di quelli che – per intenderci – dovrebbero allontanare i piccioni dalle finestre delle abitazioni.

Il cantiere vicino palazzo Stracca procede ormai da mesi, con restringimenti per la carreggiata e un numero minore di posti auto. Saliamo per la storica scalinata dietro la Chiesa degli Scalzi, a due passi dalla sede della curia.

Qui, ecco le prime transenne: la scalinata dove sono state girate alcune scene del film “I fantastici 5”, con Raoul Bova (in onda prossimamente su Canale 5) è dissestata in diversi punti. I sacchetti dei rifiuti fuori dalla porta sono certamente una faccenda privata ma non altrettanto può dirsi delle auto parcheggiate in divieto di sosta in via del Guasco.

Ci troviamo a due passi dai bagni pubblici sotto la Cattedrale di San Ciriaco: è qui che qualcuno ha avuto la bella pensata di parcheggiare un imponente suv nero all’inizio di uno dei vicoli più fotografati di Ancona. In cima, infatti, si vedono le statue (pardon, le sculture) dorate del Museo Archeologico delle Marche e la cupola azzurra della Chiesa degli Scalzi.

I vigili, a onor di cronaca, passano spesso da queste parti, ma certamente non possono essere ovunque. Mentre perlustriamo i dirupi sotto San Ciriaco, tra sporcizia e resti di bivacchi, passa un blindato della Polizia: insomma, i controlli ci sono. Ma vogliamo parlare delle panchine sul belvedere del porto? Le sedute sono praticamente irraggiungibili (foto).

Una folta distesa di erbaccia ricopre il camminamento per raggiungere le panchine di marmo dove coppiette di giovanissimi solitamente si appartavano per guardare un romantico tramonto sopra l’arco di Traiano. Ora, quelle panchine sono vuote. Ad indossare i pantaloncini corti, c’è da graffiarsi i polpacci per raggiungerle.

L’erba nel terrazzo panoramico

E che dire di una delle terrazze più belle del capoluogo regionale? Quello che un cartello ormai malandato indica come il “Quarto punto panoramico” è solo una distesa di erba selvatica che solletica i piedi a quanti osano andarci dentro.

Ma torniamo sul degrado da strada: buche e avvallamenti in direzione di via del Faro: la carreggiata dissestata in più punti è un incubo (soprattutto) per motociclisti e scooteristi. In via Lata, i turisti cercano di fotografare vicolo della Serpe. Una volta entrati, scritte sui muri e ciuffi d’erba ai lati delle pareti.

E che dire dei resti degli scavi romani del porto, vicino all’ex istituto nautico? Le condizioni in cui versano i resti dell’Ancona romana parlano da sé. L’erba sta fagocitando persino l’anfiteatro dietro il Duomo o la storia millenaria davanti la sede di Palazzo Ferretti, sede del Museo regionale: un paradosso.

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